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Continua il trend positivo delle importazioni enoiche della Cina: primi 9 mesi 2016 a 1,77 miliardi di dollari (+19,1%), per un totale di 464 milioni di litri (+14,42%). Australia e Francia al top, e Pechino punta sulla rotaia per abbattere i costi

Il trend positivo delle importazioni enoiche della Cina, che chiude i primi 9 mesi 2016 in crescita, sia in termini di volumi che di valori, continua: secondo i dati della China Association for Imports & Export of Wines & Spirits, il gigante asiatico ha importato 1,77 miliardi di dollari di vino nel periodo, con una crescita anno su anno del 19,1%, per un totale di 464 milioni di litri, che vuol dire un salto del 14,42%. Il dato più importante da sottolineare è il peso specifico dell’imbottigliato, che vale 1,66 miliardi di dollari (+20,64% sullo stesso periodo 2015), il 93,4% di tutto il vino importato dalla Cina, per un totale di 354 milioni di litri (+19,06% sui primi 9 mesi 2015). Cresce molto più a rilento lo sfuso, che si ferma a quota 99,8 litri (+1,91%), per un valore di 75 milioni di dollari (+9,76%). In decisa controtendenza, invece, gli sparkling, che in tanti Paesi sostengono la crescita dell’import, ma non in Cina, dove anzi fanno segnare un leggero calo dei volumi (-1,23%, a 9,9 milioni di litri) ed uno più sostenuto dei valori (-12,23%, a 41,8 milioni di dollari).

Non ci sono grosse novità, invece, per l’origine dei vini importati da Pechino: Francia e Australia, per motivi ben diversi (da una parte i territori più famosi ed amati dell’enologia mondiale, dall’altra il più dinamico tra i Paesi del Nuovo Mondo enoico, che con la Cina ha stretto un vantaggioso accordo commerciale, ndr), rappresentano, in valore, il 70% dell’imbottigliato, seguite da Cile, Spagna, Italia, Usa, Sudafrica, Argentina, Nuova Zelanda, Portogallo, Germania, Georgia e Canada. In termini di prezzo medio, la performance migliore è quella della Nuova Zelanda, capace di farsi pagare 9,66 dollari per ogni litro di vino spedito, seguita dall’Australia, a 7,14 dollari al litro, mentre il dato peggiore, tra i 13 partner enoici strategici della Cina, è quello della Spagna, con 2 euro al litro. A corroborare il buon momento delle spedizioni francesi verso la Cina è il dato comunicato dal Civb - Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, che parla di una crescita, anno su anno, del 22%, arrivando nel periodo a 502.000 ettolitri importati dalle aziende della Gironda, per un valore di 300 milioni di euro. Numeri che fanno della Cina la meta preferita dai vini di Bordeaux che, per la verità, vanno forte anche nella vicina Hong Kong: nonostante un calo dei volumi dell’11%, infatti, i valori crescono del 24%, a quota 278 milioni, raccontando di un mercato particolarmente maturo.

Un vero e proprio fiume di vino, che ogni giorno parte dalla Francia e, via mare, arriva in Cina: un viaggio, quello fino a Shanghai, che dura mediamente 35 giorni, ma presto ce ne vorranno molti meno, 16, e non perché le navi commerciali andranno più veloci, ma perché il Governo di Pechino ha deciso di puntare forte sulla “Nuova Via della Seta”, potenziando i collegamenti ferroviari tra le città dell’entroterra cinese e le grandi città d’Europa, garantendo, entro il 2020, 5.000 viaggi l’anno. Tra le tratte esistenti della China Railway Express, c’è la Lione-Wuhan, due corse dalla Cina alla Francia (e solo una in senso contrario) a settimana, che verrà potenziata, come tutte le altre, coinvolgendo proprio il mondo del vino. Uno dei problemi maggiori del progetto di espansione della China Railway Express è, infatti, quello di riempire i vagoni in partenza dall’Europa, e trattandosi di un servizio più economico dell’aereo, e più veloce della nave, alla portata anche delle piccole aziende, che difficilmente riempiono un container, quella con il settore enoico potrebbe essere la convergenza giusta. Il primo carico, in partenza in settimana, sarà di 16.000 bottiglie, e sarà un test importante anche per capirne la fattibilità in termini di sicurezza e stabilità del viaggio, perché le vibrazioni del trasporto su ferro preoccupano più di un produttore ...

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