02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L’export di Francia, Italia e Spagna nei mercati minori, ma non marginali, di Olanda, Belgio e Polonia: nel primo semestre 2016 crolla l’import di Amsterdam (-3,6%) e Bruxelles (-11,7%), mentre a Varsavia volano le spedizioni dal Belpaese (+25%)

La maggior parte delle spedizioni enoiche di Francia, Italia e Spagna, hanno una manciata di destinazioni privilegiate, Germania, Usa, Gran Bretagna, Canada e Cina, fondamentali per le fortune economiche e commerciali di tutto il settore. Una percentuale minoritaria, ma non per questo da snobbare, viaggia invece verso Paesi secondari, come il Belgio, l’Olanda e la Polonia, dove l’andamento è assai ondivago. Olanda e Belgio, infatti, nel primo semestre 2016 hanno ridotto sensibilmente le proprie importazioni, con la Polonia che continua a crescere. Secondo gli ultimi dati dell’Oemv - Observatorio Español del Mercado del Vino (www.oemv.es), l’import olandese è sceso del 3,6% in volume e del 10% in valore, a quota 176 milioni di litri e 410 milioni di euro, a causa dell’andamento negativo dell’imbottigliato, che vale comunque l’80% in volume e l’88% in valore dell’import olandese, e delle bollicine, con buoni dati, al contrario, che arrivano da sfuso (+15%) e bag in box. A pagare sono soprattutto la Francia, con la Germania che ne minaccia la leadership, e l’Italia, ancora al terzo posto ma con il fiato sul collo della Spagna.

Dinamica simile quella del Belgio, dove le importazioni sono crollate, nel primo semestre 2016, dell’11,7% in volume e del 15% in valore, a quota 129 milioni di litri per 360,5 milioni di euro. La Francia, anche qui, si conferma leader incontrastata, con i vini d’Oltralpe che rappresentano il 43% dei volumi totali importati ed il 53% del valore complessivo, ma anche la prima vittima, con cali importanti in tutte le categorie, dalle bollicine all’imbottigliato, e neanche lo sfuso si salva. Infine, la Polonia, in controtendenza con una crescita delle importazioni del 4,6% in valore e del 9% in volume, a quota 51,5 milioni di litri per 107 milioni di euro. Bene tutte le categorie, specie gli spumanti, in un mercato comunque guidato dall’imbottigliato, che vale il 78% dei volumi importati e l’86% della spesa totale. Qui non sono i vini francesi ad andare per la maggiore, ma quelli tedeschi, primi in valore ed in volume, scavalcando la Bulgaria, anche se nel periodo la performance migliore è quella dell’Italia, con una crescita del 25%.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli