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Fonte Ansa - La cantina abruzzese Zaccagnini punta forte sui mercati esteri, Asia e Canada su tutti, e da qui al 2018 investirà in promozione del “made in Italy” 15 milioni di euro, forte di un export pari all’85% dell’output produttivo totale

Cantina Zaccagnini, uno dei nomi storici della vitivinicoltura abruzzese, ha deciso di scommettere con decisione sulla promozione dell’italianità nel mondo - con un focus particolare in Asia e Canada - e di farlo proprio tramite il nettare di Bacco tricolore, investendo in cinque anni, da qui al 2018, un totale di 15 milioni di euro, di cui 6 sono già stati investiti (www.cantinazaccagnini.it).
Ad oggi l’85% della produzione della griffe, pari a circa circa tre milioni di bottiglie all’anno, già finisce all'estero, tanto che i suoi rossi sono tra i vini italiani più venduti negli Usa e nel Nord Europa: ma ora l’obiettivo del produttore è quello di far affermare il “made in Italy” in quelle aree che prima erano di competenza esclusiva della Francia. L’azienda ha a oggi messo in campo quattro milioni di euro, mentre gli altri due sono frutto di un finanziamento da parte di Bper, con Sace, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che si occupa dell’internazionalizzazione delle imprese, a fare da garante. Sotto il profilo numerico i primi effetti delle iniziative avviate già si vedono, ma si stima che risultati significativi inizieranno ad arrivare nel 2017.
“Diverse le leve del progetto - spiega Giulio Caso, consigliere Zaccagnini e consulente di direzione aziendale - come attività di marketing, con campagne promozionali per spingere la vendita; risorse umane, con personale in loco, e ricerca e sviluppo all’interno della cantina, cioè innovazione. A questo si aggiungono accurate analisi del mercato di riferimento”. “Due”, ha aggiunto Caso, “sono i driver che guidano l’attività aziendale: da un lato ci sono proprio la ricerca e lo sviluppo, una costante del nostro lavoro, e dall’altro un rapporto simbiotico con l’arte, tanto che il maestro tedesco Joseph Beuys nel 1984 scelse Zaccagnini come esempio straordinario del rapporto tra impresa e natura”. La cantina è nata nel 1976, da un’idea di Marcello Zaccagnini, che ancora oggi è titolare dell’azienda, e le sue vigne sono tutte nel pescarese. Nel corso degli anni, alla sede storica di Bolognano si è aggiunto il nuovo complesso industriale di Corropoli, nel teramano. “Alla base del nostro lavoro - ha concluso Caso - c’è anche l’elemento umano, che è fondamentale. Grazie a Zaccagnini vivono un centinaio di famiglie. L’azienda ha un impatto significativo sull’economia locale, nonché un forte valore sociale sul territorio”.

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