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Corre veloce l’import di vino in Usa in questo avvio di 2017: +10% in volume nel primo trimestre sul 2016, e +7,3% in valore. Italia leader, con 600.920 ettolitri (+1,3%) e 306 milioni di dollari (+1,5%). Così l’Italian Wine & Food Institute

Corre veloce l’import di vino in Usa in questo avvio di 2017: +10% in volume (2,49 milioni di ettolitri) nei primi 3 mesi dell’anno sul 2016, e +7,3% in valore (1 miliardo di euro). A dirlo i dati dell’Italian Wine & Food Institute, guidato da Lucio Caputo, che sottolinea come sia positiva anche la performance dell’Italia che, con 600.920 ettolitri (+1,3%) e 306 milioni di dollari (+1,5%) si conferma leader in volume (24,1%) ed i valore (30,4%) tra i Paesi esportatori di vino negli States, mercato fondamentale per le sorti del vino tricolore.

Molto più movimentata la “graduatoria” alle spalle del Belpaese: “in quantità l’Australia è ora al secondo posto avendo superato il Cile, sceso al terzo posto - spiega l’Istituto - seguito a sua volta, dalla Francia e dalla Nuova Zelanda che ha scavalcato l’Argentina. Seguono a distanza la Spagna e la Germania . La classifica cambia invece in valore: dopo l’Italia, sempre al primo posto, vi è infatti la Francia, seguita dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. Seguono il Cile, l’Argentina, la Spagna e la Germania”.

“Tali continue e consistenti variazioni nelle posizioni in classifica di Australia, Cile, Nuova Zelanda ed Argentina è dovuta - commenta il presidente dell’Italian Wine & Food Institute, Lucio Caputo - al fatto che tali Paesi (a differenza di Italia e Francia) esportano notevolissimi quantitativi di vino sfuso che viene poi imbottigliato negli Stati Uniti o utilizzato per tagliare vini di produzione locale. Gli ordini per tali vini, fortemente condizionati dal prezzo, sono infatti condizionati dalle mutevoli condizioni di mercato, che fanno spostare gli ordinativi da un Paese all’altro, creando questo costante sali e scendi fra i paesi fornitori”.

Nel dettaglio, le importazioni dall’Australia sono risultate pari a 569.820 ettolitri (+42,7%) per un valore di 97 milioni di dollari (+1,8%), mentre il Cile ha raggiunto i 405.340 ettolitri (-5,5%), per 74 milioni di dollari (+15,5% in valore). Bene la Francia, a 291.600 ettolitri (+16%), per 243 milioni di dollari (+17,6%), così come la Nuova Zelanda, a 186.180 ettolitri (+11,5%), per un valore 99 milioni di dollari (6,4%), mentre l’Argentina è a quota 180,350 ettolitri (-7,3%) per 66 milioni di dollari (+7,5%).
Sempre in positivo ,infine, secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, l’andamento delle esportazioni degli spumanti italiani, cresciute del +9,2% in volume, a 145.810 ettolitri, e del 2,4% in valore, a 74 milioni di dollari, con una quota di mercato del 58,6% in quantità e al 34,8% in valore. Italia leader nella categoria in volume, mentre in valore, però, domina ancora la Francia, con 118 milioni di dollari +9,7%) per 57.910 ettolitri (+16,1%).

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