“Chiunque abbia fatto della propria passione per il vino e per gli spirits una professione, non può perdersi la ProWein di Düsseldorf”. Così Hans Werner Reinhard, managing director di Messe Düsseldorf chiude simbolicamente le porte di quella che, ormai, è di gran lunga la fiera internazionale del vino più importante al mondo, specie in termini di business. E lo dicono i numeri, in crescita costante sotto ogni punto di vista. Alla fine, gli espositori sono stati 6.870 da 64 Paesi diversi, ed i visitatori, tra commercianti di vino, importatori, ristoratori e professionisti della Gdo, hanno superato per la prima volta le 60.000 presenze da 133 Paesi diversi. ProWein, in sostanza, è diventato indispensabile, non solo come momento in cui si chiudono contratti, ma anche come occasione di fare rete e recuperare informazioni. Del resto, in una volta sola si possono incontrare 1.700 produttori dall’Italia, 1.550 viticoltori francesi, 990 tedeschi e centinaia da Usa, Cile, Argentina, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda (www.prowein.com).
Un successo tale da far “temere” un’ulteriore espansione dimensionale, con i produttori del Belpaese in prima fila nel chiedere spazi maggiori. Una richiesta destinata, almeno per ora, a restare inascoltata, perché, come ha spiegato a WineNews Marius Berlemann, dg della ProWein, seppure “teoricamente ci sarebbe lo spazio per fare un nuovo padiglione, ma quello che noi cerchiamo è prima di tutto l’equilibrio tra espositori e visitatori, perché ogni nuovo espositore qui si aspetta di trovare compratori, e noi questo lo dobbiamo garantire. Non abbiamo l’esigenza di crescere subito, cresceremo quando ci saranno le condizioni adeguate”.
E se è certo che le cose rimarranno così anche nel 2019 (con la ProWein che tornerà dal 17 al 19 marzo) è possibile che, a questi ritmi di crescita, sia il 2021 l’anno dell’ampliamento, come ha anticipato sempre a WineNews Werner Reinhard, amministratore dei rapporti d’affari di Messe Düsseldorf. “Vogliamo crescere - spiega Reinhard - ma vogliamo farlo gradualmente per accompagnarvi anche un adeguato supporto strutturale. Il motivo per cui Vinexpo si trova ora in difficoltà è perché sono mancati su tre aspetti: logistica, organizzazione e alberghi, che hanno aumentato a dismisura il prezzo delle camere. Qui a Düsseldorf stiamo lavorando per evitare questi errori: quest’anno abbiamo organizzato bus navette verso il centro città e ci stiamo muovendo per aumentare il numero di camere a disposizione puntando sugli alberghi-nave che possono arrivare fino a 15 unità. Quando a livello di logistica sarà tutto pronto - ha concluso Reinhard - e se l’interesse sarà ancora alto, Prowein affronterà l’ampliamento. Intanto i dati di quest’anno sono incoraggianti: 64 paesi espositori presenti hanno attirato ospiti da 132 diversi nazioni”.
Rafforzare la fiera di Düsseldorf è il primo obiettivo, ma senza perdere di vista gli appuntamenti all’estero. “La priorità per la famiglia ProWein è rafforzare Düsseldorf, e per rafforzare Düsseldorf lavoriamo anche all’estero. ProWein China - riprende Marius Berlemann - non vuol dire solo Shanghai, ma coinvolge anche Hong Kong, Singapore e tutto il Far East. Guardiamo con grande attenzione ai nuovi mercati. Un mercato può avere grande potenziale, ma questo non vuol dire che sia il posto giusto per fare una fiera. Ci sono mercati interessanti, come Giappone e Usa per esempio, ma il nostro obiettivo è portare giapponesi e americani a Düsseldorf, ed i risutati ci stanno dando ragione”.
Tra le dinamiche che si confermano alla ProWein, il segmento dei vini organici, con lo spazio dedicato alla viticoltura bio tra i più visitati, specie gli stand delle associazioni tedesche Bioland, Demeter ed Ecovin. Un altro aspetto diventato particolarmente rilevante negli ultimi anni è quello della conoscenza, con un calendario che ha superato i 500 eventi, non solo di degustazione ma anche di approfondimento, su tante sfumature del mondo del vino e non solo, dallo Champagne agli spirits, dai vini biodinamici al pairing. Infine, ProWein è sempre più una fiera dove nascono tendenze e si impongono all’attenzione del pubblico novità, come i vini di Danimarca e Polonia, Paesi in cui non si poteva neanche immaginare di produrre vino fino a qualche anno fa ...
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