Il vino italiano ha tante storie che vale la pena raccontare. Come quella di Fabio Cordella, uomo di calcio, una vita tra campo e scrivania, ex direttore sportivo del Budapest Honved, campione in carica d’Ungheria, ad un passo dal ritorno in Italia, dove “mi voleva un club importante - come racconta a WineNews - ma non se ne fece nulla, così dopo le dimissioni dal Budapest Honved mi ritrovai senza nulla da fare”. In realtà, qualcosa da fare c’era, e aveva iniziato già da qualche anno: il vino. “In Salento ho la mia azienda, e tra allenatori e calciatori ho tanti clienti ed estimatori, da Lippi a Conte, da Moriero a Ferguson, che non sapevo neanche bevesse i miei vini”.
Due mondi non così distanti in fin dei conti, e allora perché non farli incontrare definitivamente, in un’unica squadra, capace di andare oltre la maglia e puntare ad un obiettivo comune, quello di fare una gamma di grandi vini. Come? Lavorando con i più grandi campioni, “ma in maniera diversa dal solito: sono coinvolti appieno nel progetto, lo finanziano e creano i loro vini con i miei enologi, e soprattutto ci credono e li seguono, usando i propri social per fare promozione, da Twitter a Facebook”. Un “undici” ancora in costruzione, che sul calciomercato sta già trovando i puntelli giusti (i beninformati parlano di nuovi acquisti da Spagna ed Argentina, ndr) ma che ha già i suoi pilastri. “In porta, Gigi Buffon, che già conosceva e beveva i miei vini. Il primo difensore, con caratteristiche offensive, è Vincent Candela, ex terzino della Roma e della nazionale francese. A centrocampo abbiamo le bocche cucite, ma la bottiglia è già pronta. Quindi, il “9 e mezzo” più forte degli ultimi anni, Wesleiy Sneijder. Davanti, il “10” più forte di tutti i tempi dopo Maradona, almeno per me, Ronaldinho. E poi, se vogliamo parlare davvero di squadra, il “9” deve essere davvero tale, ed il “9” per eccellenza è Ivan Zamorano, leggenda del Cile, capitano del Real Madrid, un “9” come non ce ne sono più”.
Ecco il messaggio, raccolto proprio dalla presidente dei Sommelier di Germania, Sofia Biancolin, saper fare squadra, “una cosa fondamentale, ma che noi italiani non riusciamo a fare. Nella De.s.a., invece, c’è squadra, mettiamo insieme 70 produttori”, spiega a WineNews. “Il vino è cultura, e noi facciamo cultura, come dimostra il successo delle attività della De.s.a., con verticali ed approfondimenti. Io e Fabio Cordella ci siamo conosciuti a Cannes, dovevo andare in spiaggia, alla fine mi sono ritrovata ad assaggiare per cinque ore i suoi vini, anche affascinata dalla sua storia. Quando mi ha detto che sarebbe voluto venire a ProWein gli ho chiesto se fosse convinto, e lui mi ha risposto di sì, e che anche Vincent Candela sarebbe venuto a Düsseldorf”.
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