Una bottiglia Barolo Monfortino del 1926 di Giacomo Conterno, acquistata per 4.400 euro da una studentessa taiwanese: ecco il top lot dell’Asta del Barolo che, nell’edizione n. 16, di scena ieri al Castello di Barolo, ed organizzata come sempre dall’Accademia del Barolo, ha raccolto 50.000 euro, grazie alle offerte arrivate da ogni angolo del mondo, dall’Australia agli Usa, dalla Cina al Canada fino al Sudafrica per le 150 bottiglie, divise in 51 lotti, di annate comprese tra il 1947 e il 2000 e formati diversi, tra magnum e doppie magnum, di griffe come Rivetto ed Elvio Cogno, Borgogno e Fontanafredda, Pio Cesare e Marchesi di Barolo, Elio Grasso e Parusso, Giulio Mascarello e Terra del Barolo, Aldo Conterno e Francesco Rinaldi, Prunotto e Contratto, Ratti e Rivetti, Damilano e Bartolo Mascarello, Massolino e Giacomo Conterno, Sandrone e Chiarlo, Poderi Luigi Einaudi e Vietti, Cappellano e Paolo Scavino, Oddero ed Elio Altare, Bruno Giacosa e Montezemolo. Il ricavato, andrà all’associazione “1 Caffè”, di Luca Argentero e Beniamino Savio, per la creazione e il mantenimento autonomo di un punto di stoccaggio e smaltimento per alimenti e vestiti, nonché di preparazione di pasti caldi a Torino, in Piazza 18 Dicembre, gestito dal Progetto Leonardo Onlus.
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