È partito bene, almeno in valore, il 2018 del vino italiano in Usa, primo mercato straniero delle cantine del Belpaese. Secondo i dati dell’Us Department of Commerce analizzati dall’Italian Wine & Food Institute, nel primo trimestre 2018, gli Usa hanno importato 594.850 ettolitri di vini fermi dall’Italia, con un leggero calo dell’1% sullo stesso periodo del 2017, ma con una crescita in valore dell’11,3%, a quota 341.227 milioni di dollari. Con l’Italia che, dunque, sui vini fermi, mantiene la leadership come quota di mercato sia in quantità (24,9%) che in valore (30,5%), con un prezzo medio di 5,9 dollari al litro. Un dato migliore, quello italiano, della media americana, visto che nel primo trimestre dell’anno le importazioni sono diminuite del 4,4% in volume (2,3 milioni di ettolitri), soprattutto per i cali robusti di Australia (-22,3%), Argentina (-32,5%) e Spagna (-8,2%), e cresciute del +11,1% in valore (1,1 miliardi di dollari).
Una crescita, quella in valore, sostenuta dall’Italia, ma soprattutto dalla Francia, che cresce molto più del Belpaese sia nei valori (+26,5%), a 308.450 milioni di euro, che nei volumi (+14,5%), a 333.810 ettolitri, e con un prezzo medio di 9,43 dollari al litro.
Capitolo a parte, come sempre, quello degli spumanti italiani, in crescita del 14,6% in volume (167.150 ettolitri) e del 28,5% in valore (95,8 milioni di dollari), con l’Italia che in Usa ha una quota di mercato delle bollicine del 61,7% in quantità e al 42,6% in valore.
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