Presidio dei territori, grazie agli oltre 140.000 soci viticoltori delle oltre 480 cantine cooperative del Belpaese, ma sempre più ponte tra i territori stessi ed i mercati del mondo, perché se il giro d’affari complessivo delle coop vinicole del Belpaese è di 4,5 miliardi di euro (e vale il 60% della produzione complessiva), il fatturato all’estero delle sole 20 realtà più importanti vale 1,3 miliardi di euro, un quinto dell’export complessivo del Belpaese, con una crescita del 44% negli ultimi 5 anni. Il mondo della cooperazione del vino celebra i suoi successi ed un continuo mutamento verso la produzione di qualità, sotto i riflettori a “Vi.Vi.Te - Festival del vino cooperativo”, evento firmato dall’Alleanza delle Cooperative, di scena il 17 e 18 novembre, a Milano (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia). Dove, tra degustazioni e dibattiti “pane e salame” su temi come il linguaggio del vino, la sostenibilità, i mercati e non solo, al centro ci saranno anche esperienze che hanno legato la produzione di vino di qualità e l’agricoltura al riscatto sociale, come raccontano le case history di San Patrignano, dove la riscossa dalla tossicodipendenza passa anche dal lavoro in vigna ed in cantina, o di Libera Terra, la cooperativa fondata da Don Luigi Ciotti che si prende cura dei terreni confiscati alle mafie. Sul palco, tra gli altri, Raffaele Borriello (Ismea), Francesco Citarda (Libera Terra), Renzo Cotarella (Antinori), Paolo De Castro (Europarlamentare), esponenti del mondo cooperativo come Maurizio Gardini, Francesco Giangregorio, Giovanni Luppi, Mauro Lusetti, Giorgio Mercuri, Denis Pantini (Nomisma), Ruenza Santandrea, Christian Scrinzi (Gruppo Italiano Vini), Raffaele Testolin (professore di frutticoltura e risorse genetiche dell’Università di Udine, co-fondatore dell’Iga-Istituto di Genomica), Angelo Totaro (San Patrignano), Adriano Turrini (Coop Alleanza 3.0) e Pierluigi Zama (Cevico).
Non una mostra di vini, ma un racconto “esperenziale” per far capire ai consumatori cosa è il vino cooperativo, in un evento in cui “il vino parla la lingua di tutti”. Nel calice, i vini delle cooperative vinicole più importanti ed affermate del Belpaese: solo per citarne alcune, dalle trentine Mezzacorona, Cavit e La-Vis alla veneta Cantina di Soave, dalla piemontese Terre del Barolo alla toscana Vignaioli del Morellino di Scansano, dall’abruzzese Cantina Tollo alla marchigiana Moncaro, dalla friulana Viticoltori La Delizia all’emiliana Caviro, dalla siciliana Cva Canicatti alla altoatesine CortCantina di merano e cantina di Cortaccia, oltre a due importanti realtà di Francia, come Coopérative de Tutiac (Bordeaux) e Coopérative Nicolas Feuillatte (Champagne).
Tanti i talk in programma: Sabato 17 novembre si parte con “Vino cooperativo: buono davvero”, moderato Luciano Ferraro del “Corriere della Sera”, poi sarò la volta de “La Calligrafia del Vino” a cura di Beppe Treccia e Giuseppe Gep Caserta, e ancora si parlerà de “La sostenibilità economica del vino: tra romanticismo e realismo”, con Anna Scafuri (Tg1 Rai), mentre Graziano Nani condurrà il workshop “Abv del vino”, e il talk “Le Signore del Vino”.
Domenica 18 novembre, invece, sarà la volta di “Pianeta Terra chiama Vino”, con Lorenzo Tosi (Edagricole), del “Wine Show” a cura di Vinhood, e del talk “La coscienza del vino”, con Carlo Ottaviano de “Il Messaggero”.
Tra gli appuntamenti da segnalare, le diverse masterclass, a partire da sabato 17 novembre, firmate da Daniele Cernilli e dedicate a “Il Metodo Charmat”, “Anteprima Piemonte” ed “I Grandi Vini Bianchi”, mentre in chiusura di serata, dalle ore 21, sarà di scena “Tre bicchieri cooperativi”, la degustazione dei vini delle cooperative che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che sarà guidata da Gianni Fabrizio e Gioacchino Bonsignore. Domenica 18 novembre, invece, sarà ancora Daniele Cernilli a guidare le degustazioni su “I Grandi Vini Rossi” ed “Il Metodo Classico”, a cura di Daniele Cernilli, e sarà di scena anche la curiosa degustazione dedicata al re dei formaggi italiani, “Cinque Sfumature di Parmigiano Reggiano”, a cura di Lorenzo Tosi (Edagricole) e Aldo Bianchi (Consorzio Parmigiano Reggiano).
Ad aprire i lavori, però, venerdì 16 novembre, sarà il seminario sul “linguaggio del vino”, con il produttore Walter Massa, l’agronomo e giornalista Maurizio Gily ed il dg Veronafiere Giovanni Mantovani, a cui seguirà “Vinitaly young tour per ViVite”, una degustazione curata da Paolo Massobrio. Con una curiosità: la partecipazione dello sceneggiatore e scrittore Umberto Contarello, che ha vinto, insieme al regista Paolo Sorrentino, il David di Donatello per la sceneggiatura di “This Must Be the Place”.
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