Il mercato dei fine wine cresce, nel mondo, e di conseguenza gli operatori che forniscono servizi specializzati per collezionisti e professionisti del vino, investono sempre di più e allargano i propri orizzonti. È il caso del portale “Wine-Lister”, che grazie alla partnership con due portali dedicati al mercato delle aste e degli investimenti enoici come “Wine Market Journal” e “Wine Owners”, ha visto crescere del 66% la sua copertura, fatta ora da ben 3.140 etichette, per poco meno di 30.000 singoli vini-annate.
Uno step di crescita (a cui seguiranno altri, annuncia il portale, che a maggio 2019 compirà 3 anni, ndr), che riguarda soprattutto la Borgogna, ma non solo, tanto che nella “top 10” dei nuovi vini classificanti secondo il “Wine Lister Score” (che tiene conto dei giudizi della critica, secondo i punteggi di Jancis Robinson, Vinous di Antonio Galloni, Bettane & Desseauve e della Master of Wine cinese Jeannie Cho Lee, del potenziale di invecchiamento, della popolarità e della presenza nei ristoranti, dell’andamento dei prezzi e dei volumi scambiati di ogni vino, ndr) non mancano importanti nomi del Belpaese.
Se ai primi due posti, infatti, ci sono il Bollinger Vielles Vignes Francaises con 924 punti, davanti al Keller Westhofen Abtserde Riesling Grosses Gewachs con 867, in posizione n. 3 c’è il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie de Il Marroneto, una delle realtà del celebre rosso toscano di maggior successo negli ultimi anni. Ma per il Belpaese ci sono anche uno dei nomi icona del Montepulciano d’Abruzzo, Valentini, con 826 punti, ed un dei brand più celebri delle Langhe, Vietti, con il Barolo Ravera al n. 825.
Ma se queste sono le new entry, vale la pena, in questa fine d’anno, di dare uno sguardo a quelle che sono le migliore etichette italiane, ad oggi, secondo il punteggio complessivo di Wine Lister. In una classifica dove domina il Barolo.
Al n. 1, per il Belpaese, c’è il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, con 971 punti, davanti al Barolo Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa, a 957, e al Barolo Cascina Francia, ancora di Giacomo Conterno, con 953 punti. A seguire, ai piedi del podio, a pari merito con 949 punti, altri due mostri sacri del vino italiano, il Barolo Sperss di Gaja ed il Masseto, davanti all’icona Sassicaia della Tenuta San Guido, a 948 punti. Nella “top 10” seguono il Barolo di Bartolo Mascarello, l’Ornellaia ed il Solaia di Antinori, tutti a 943 punti, davanti al Sangiovese di Case Basse di Gianfranco Soldera, a 940 punti.
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