Nuova sconfitta legale per la Monsanto, che rischia di ricadere, un’altra volta, sui bilanci della Bayer, che dopo una lunga disputa con l’Unione Europea, nel 2018, riuscì nella fusione con il colosso Usa, a fronte di un investimento di 66 miliardi di euro, cui ne vanno aggiunti altri 6, il costo della ristrutturazione aziendale con cui il colosso di Leverkusen ha deciso di cancellare il marchio Monsanto, che certo non gode, specie in Europa, di grande reputazione. L’erbicida Roundup contenente glifosato, tornando alla cronaca, come racconta l’Agi - Agenzia Italia “è stato un fattore determinante” nel procurare il cancro ad un uomo di 70 anni, Edwin Hardeman, che lo ha spruzzato per decenni nel suo giardino. Lo ha stabilito un tribunale californiano, infliggendo il secondo colpo in un anno alla Monsanto, alla quale è stato imposto di risarcire con 78 milioni di dollari il giardiniere Dewayne Johnson, che ha portato a processo la multinazionale ritenendo il glifosato contenuto nel Roundup responsabile del suo cancro, in linfoma non Hodgkin, stessa diagnosi di Hardeman. Il colosso americano è anche stato accusato di aver negato l’esistenza di rischi per la salute.
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