In Italia, nel 2018, è cresciuta del 13,8% sullo scarso 2017 la produzione di uva da vino (70 milioni di quintali), e di conseguenza la produzione di vino (50 milioni di quintali, +15,1%). E, anche per questo, i prezzi delle uve sono diminuiti in qualche caso in maniera decisamente sensibile, soprattutto in Franciacorta e nel Prosecco Doc e Docg. A dirlo il report sui “Prezzi delle uve da vino” firmato dalla Borsa Merci Telematica Italiani, sui dati delle Camere di Commercio.
Il calo più accentuato lo hanno registrato le uve atte a divenire Franciacorta, con un -28% sul 2017 (sui 170 euro a quintale, che arrivano a 205 per le uve Bio), e la Glera, che per il Prosecco Doc ha perso il -19% (sui 108 euro a quintale) ) e per la Docg di Conegliano e Valdobbiadene il -12% (sui 155 euro).
Andamento positivo, invece, per le uve destinati ai grandi rossi toscani, con prezzi stabili per le uve atte a Brunello di Montalcino (425 euro a quintale) e Nobile di Montepulciano (165 euro a quintale) e in forte crescita per le uve atte a Chianti Classico (+21% 170 euro a quintale), ma bene anhe il Chianti (+8%, a 94 euro a quintale). Tengono anche gli umbri, con stabilità per Sagrantino (180 euro) e Torgiano Rosso (195 euro). Giù anche i prezzi per le uve da Dolcetto d’Alba (-12%) e Pecorino d’Abruzzo (-10%), e anche quelli per le uve da Recioto e Amarone della Valpolicella (-5%, a 205-210 euro a quintale), mentre tra le uve piemontesi, segno “più” per le uve atte Moscato (+5%, 113 euro) e leggero calo per le uve atte a Barbera d’Asti (-3%, 87,5 euro a quintale), che si fa più accentuato per la Barbera d’Alba (-9,5%, 107 euro).
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