Il 2019 è l’Anno del Turismo Lento, un tema che combacia alla perfezione con il concetto fondamentale dell’enoturismo, la conoscenza del territorio attraverso le cantine vinicole e le storie dei produttori. Una tendenza, ma anche un settore economico sempre più rilevante per il comparto enoico, al centro della conferenza “Enoturismo: dal decreto all’esperienza in cantina”, a Vinitaly, con il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il dg di Veronafiere Giovanni Mantovani ed il presidente del Movimento Turismo Vino Nicola d’Auria, che ha messo al centro l’impatto ed il ruolo che, da ora in avanti, avrà il nuovo quadro normativo fissato dalla legge sull’enoturismo voluta, la scorsa Legislatura, dal Senatore Dario Stefàno, ed entrata in vigore con il decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio.
Che a WineNews ha commentato: “adesso che la legge è entrata in vigore dobbiamo cercare di attuarla il più velocemente possibile, spiegarla, condividerla con i protagonisti del mondo del vino e soprattutto con i tour operator. Il bello di questa legge sull’enoturismo è che non è “top-down” ma “down-top”: è una legge che è stata chiesta dal settore, che è stata chiesta dai territori, non è una legge imposta ma condivisa. Rientra comunque in un contesto più ampio, perché il nostro obiettivo - ricorda il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo - è quello di decongestionare il turismo dalle grandi città e spostarlo nella provincia e nelle campagne, dove l’Italia custodisce alcuni dei suoi tesori più preziosi, a partire proprio dal vino e dall’agroalimentare in generale”.
Di fondamentale importanza nei prossimi anni, la legge sull’enoturismo definisce e regolamenta le attività turistiche in cantina, un provvedimento con cui, come ricorda Nicola d’Auria, alla guida del Movimento Turismo del Vino, “vengono completate le prime disposizioni in materia già introdotte con la Legge di Bilancio del 2018, ma rimaste ancora inapplicate in assenza dello specifico Decreto. Ora, viene data finalmente una puntuale definizione di “Enoturismo”, vengono completate alcune semplificazioni fiscali per le aziende agricole e vengono definiti anche degli standard inimi di qualità dei servizi offerti. Inoltre, il settore viene dotato di un quadro normativo completo e armonizzato a livello nazionale. Quest’ultimo fattore, in particolare, potrà certamente incoraggiare le imprese e le associazioni di categoria a trovare e implementare una strategia organica comune delle attività enoturistiche, con la possibilità di promuovere in futuro anche un logo unico a livello italiano”.
Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, ha invece voluto ricordare il profilo dell’enoturista italiano tracciato da “Mercato Italia - Gli italiani e il vino”, la ricerca dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che racconta l’amante delle visite in vigna ed in cantina come un turista dal “reddito alto, vive nelle grandi città, è egocentrico ma anche socievole, sicuro di sé, e fiducioso. Un po’ di tutte le generazioni, si concentra in particolare tra i Millennials di Roma e Napoli e la generazione X milanese. In termini numerici - ricorda ancora Mantovani - il 23% degli italiani dichiara di aver fatto almeno una vacanza/escursione in un territorio del vino. Non solo: l’enoturismo piace al punto che solo il 18% esclude la possibilità di una eno-vacanza nel prossimo futuro. L’esperienza in vigna è apprezzata soprattutto nelle grandi città, in particolare a Milano dove il 36% ha fatto enoturismo nell’ultimo anno. Tra le regioni, spiccano i veneti, i siciliani, i piemontesi (26%) e i lombardi (25%). Tra le mete più ambite, stravince la Toscana con il 27% delle preferenze totali e con il Chianti e Siena tra le destinazioni preferite. Poi Piemonte (Langhe e Asti) al 12%, il Veneto (9%) e Sicilia (7%). Buone le quote anche per Friuli Venezia Giulia, Trentino e Puglia, al 5%. L’enoturismo è protagonista anche per conoscere e acquistare il vino: è infatti al secondo posto tra i criteri di scelta degli italiani - conclude il dg di Veronafiere - dietro al consiglio di amici e familiari e prima dei consigli di sommelier e negoziante. Tradotto: il consumatore trova importante informarsi prima dell’acquisto attraverso il legame con il produttore”.
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