Quando vino e solidarietà si incontrano, cosa che in Italia capita sovente, è sempre un successo. E va in questo senso anche Fattoria Tellus, progetto di Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, luogo inclusivo dedicato ai bambini, riscoprendo il rapporto con la natura in un percorso immersivo attraverso i 5 sensi, che è partner ufficiale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, per i suoi 150 anni.
La fattoria Tellus è uno spazio creato per i bambini, anche quelli meno fortunati, dove possono passare del tempo insieme alle loro famiglie all’insegna del gioco e alla riscoperta dei rapporti interpersonali. Ad accoglierli c’è Nonno Enos, la mascotte di Fattoria Tellus: personaggio di fantasia che stimola la curiosità dei bambini, insegnando loro ad amare la natura e tutto ciò che essa può offrirgli.
Idea che ben si sposa con le iniziative de “Il futuro è una storia di bambini”, slogan che sintetizza la visione dell’Ospedale, che mira anche a terapie innovative per curare i più piccoli. Da qui il legame con Fattoria Tellus di Famiglia Cotarella, che ha dedicato all’anniversario dell’Ospedale anche il suo Tellus Syrah, acquistando il quale sarà possibile sostenere l’Istituto dei trapianti e dei tumori infantili.
“Ci è piaciuta molto l’idea di accostare il nostro logo dei 150 anni a un vino. Credo sia una bella collaborazione che darà tanti frutti, anche perché consumando questo vino si può finanziare uno dei progetti più importanti della storia del Bambin Gesù, l’Istituto dei tumori e dei trapianti, che verrà aperto nei prossimi anni a Roma. L’idea di fondo è che le eccellenze, le realtà imprenditoriali e territoriali debbano fare rete, e il vino è l’occasione per fare hub e fare squadra per creare nuove sinergie e sostenere insieme progetti importati”, commenta il direttore generale del Bambin Gesù, Ruggero Parrotto.
Primo step per Fattoria Tellus sarà l’apertura, a ottobre 2019, di un percorso inclusivo per l’inserimento e l’integrazione di disabili nell’attività ludica: “la nostra volontà - spiega Dominga Cotarella - è di creare un parco gioco fruibile non solo da utenti affetti da disabilità, ma bensì da bambini aventi ogni tipo di abilità, tutti assieme, in modo inclusivo, indipendentemente dalle loro capacità fisiche e mentali. I parchi giochi inclusivi consentono l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante rampe di accesso, percorsi per bambini ipovedenti, percorsi tattili, vasche rialzate per l’orticoltura, scivoli a doppia pista, tutto studiato per consentire ai piccoli con diverse abilità di giocare e imparare assieme ai propri amici, fratelli e genitori. Un’area giochi inclusiva è uno spazio dove i bambini con disabilità fisiche o sensoriali o con problemi di movimento possono giocare e divertirsi in sicurezza, insieme a tutti gli altri”.
Ma la collaborazione appena nata tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Famiglia Cotarella è già in fase più avanzata, grazie ad “Intrecci”, la scuola di alta formazione di sala. Protagonista di questa ulteriore evoluzione sarà un giovane uscito da un impegnativo percorso di cura presso l’Ospedale Bambino Gesù, che riceverà una borsa di studio per partecipare al prossimo Corso di “Intrecci”, in partenza il 7 ottobre.
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