Arriva il grande caldo e, di conseguenza, scatta l’emergenza che coinvolge le città ma anche le campagne. I raccolti sono a rischio con gli agricoltori che sono costretti a ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro. Il pensiero torna indietro al 2003, da tutti ricordato come l’anno nero dell’agricoltura italiana e quantificato, in numeri, in oltre 2 miliardi di danni alle coltivazioni e per la richiesta dello stato di calamità in agricoltura nel 60% delle province italiane. “Con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante - sottolinea la Coldiretti - sono a rischio colpi di calore che compromettono la crescita dei frutti negli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali. Al momento le riserve di acqua sono garantite grazie alle precipitazioni del mese di maggio che hanno in parte ripristinato le scorte dopo un inizio anno molto siccitoso come dimostrano i grandi laghi che hanno un grado di riempimento pari al 78% in quello di Como al 92% il Maggiore e fino al 96% per il Garda”. Un problema che interessa anche gli animali “ai quali - conclude Coldiretti - va assicurato il necessario benessere con una adeguata diponibilità di acqua e una difesa dalle alte temperature con ambienti rinfrescati”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025