La cooperazione internazionale, in tanti settori, è una risorsa fondamentale. 20.000 gli italiani impegnati in questo, senso, secondo la Coldiretti, soprattutto in attività legate all’agricoltura e all’alimentazione. Come il progetto legato all’apicoltura in Africa, in questi giorni alla ribalda delle cronache per la tragedia che in Ghana ha colpito Francesco Ruini, uno dei fondatori di Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori, l’impresa cooperativa fra apicoltori soci a carattere nazionale più grande d’Italia ed è tra le più importanti a livello europeo: 259 aziende individuali o collettive, oltre 600 apicoltrici e apicoltori, con 100.000 alveari in tutta Italia, che conferiscono da 2.000 a 3.000 tonnellate di miele ogni anno.
“La produzione di miele - precisa la Coldiretti - è uno dei settori strategici per sostenere lo sviluppo dell’Africa dove la maggior parte della popolazione di api, stimata di 310 milioni di colonie, è selvaggia e vive in cavità naturali negli alberi o nel terreno. La produzione di miele con l’innovazione e gli investimenti potrebbe garantire ai principali Paesi produttori dell’Africa risorse economiche per 100 milioni di dollari all’anno secondo l’associazione non-profit “Bee Parks Trust”. Il prezzo del miele è sostenuto anche dalla domanda mondiale che è guidata dall’Unione Europea che è il principale importatore con 200.000 tonnellate. E come noto, dalle api dipende anche l’agricoltura, compresa quella “familiare” che in tante zone del mondo è ancora fondamentale per rispondere alla fame, al bisogno di lavoro e allo sviluppo umano e combattere i condizionamenti delle speculazioni, dei cambiamenti climatici e delle cause che portano all’emigrazione di milioni di persone.
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