Dici Ezio Rivella, e dici il nome di uno dei personaggi che più ha influenzato la storia del vino italiano, e di uno dei territori più importanti, quello di Montalcino. Uno dei primi enologi-manager di sempre, che partito dal suo Piemonte, ha creato dal niente, negli anni Ottanta del Novecento, con la famiglia italoamericana Mariani, l’epopea di Castello Banfi, che ha segnato il successo commerciale del Brunello di Montalcino nel mondo. Cavaliere del lavoro, è stato anche presidente degli enologi mondiali (primo italiano alla guida dell’Union des Œnologues), e tra i primi a portare nel settore una visione manageriale ed imprenditoriale della figura dell’enologo. Personalità mai celebrata quanto avrebbe meritato e dovuto, in patria ed a Montalcino, a lui è stato assegnato oggi a Matera il riconoscimento come “Personaggio dell’Anno” dagli Enologi Italiani, guidati da Riccardo Cotarella, nel Congresso Assoenologi, che ha sottolineato come “Rivella ha sdoganato la tecnologia, e ha fatto capire a tutti che senza gli enologi il vino sarebbe frutto del caso”.
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