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DAZI

Dazi, oggi la decisione Usa sulla nuova blacklist: il vino europeo con il fiato sospeso

La tensione per il mondo enoico sale, con la minaccia di nuovi prodotti enogastronomici europei colpiti. Con la Cina, invece, avviato il disgelo
Cia, Coldiretti, DAZI, TERESA BELLANOVA, VINO EUROPEO, Italia
L’Europa col fiato sospeso, per la nuova black list Usa sui dazi Ue

Il countdown è finito, e il 13 gennaio è arrivato: oggi è la data tanto attesa dal mondo del vino europeo. Proprio oggi, infatti, si conclude la procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio Americano (Ustr) sulla nuova lista allargata dei prodotti europei nel mirino dei dazi Usa, che ormai da mesi hanno monopolizzato la discussione nel mondo produttivo del Vecchio Continente, una nuova scure dopo la black-list già entrata in vigore il 18 ottobre scorso che potrebbe vedere applicati dazi, fino al 100%, su praticamente tutti i vini europei. E la tensione è palpabile anche nel Belpaese, dove sono partiti gli appelli all’Unione Europea: dopo Federvini e WineNews, che per primi ne hanno dato notizia, l’Unione Italiana Vini (Uiv) e la Coldiretti hanno lanciato gli allarmi, e se la Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, come scritto già nei giorni scorsi da WineNews, ha chiesto all’Europa “un’azione forte senza un minuto da perdere”, dopo che il Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle sanzioni alla Ue, arriva anche l’appello di Cia-Agricoltori Italiani, che torna a sottolineare come, per far fronte alla minaccia Oltreoceano, l’Europa si debba presentare unita e compatta. Nel mirino, ricorda Cia, ci sono il vino e l’olio italiani, mentre i formaggi, già passati sotto la scure dell’amministrazione americana, dall’attuale 25% rischiano di aumentare al 50%, con un grave danno per il tutto settore lattiero-caseario. Per le vendite estere di vino, gli Usa sono il primo mercato di sbocco con 1,5 miliardi di euro e un peso sulle esportazioni totali oltreoceano del 35%. “L’imposizione di nuovi dazi doganali - spiega Dino Scanavino, presidente Cia - non farebbe che infliggere danni alle imprese e ai cittadini e mettere a rischio un mercato florido per le nostre aziende. E sempre oggi, il Commissario al Commercio Phil Hogan (precedentemente all’Agricoltura) darà il via alla sua missione negli States, che dovrà cercare di raggiungere una soluzione diplomatica alla questione.
E se nel Vecchio Continente la tensione non accenna a diminuire ma anzi, l’attesa della decisione americana aumenta la suspance, i rapporti con la Cina sembrano andare verso il disgelo. Un accordo commerciale, dopo mesi e mesi di botta e risposta, tra le due super potenze commerciali c’è, e il 15 gennaio ci sarà una cerimonia ufficiale, in cui Donald Trump e Xi Jinping firmeranno la prima di una serie di fasi, che sospende l’introduzione di nuove tariffe, sia da parte degli Stati Uniti che della Cina, che sarebbero partite il 15 dicembre. Trump ha confermato la sospensione dei dazi al 15% su quasi 160 miliardi di dollari di prodotti made in China, a cui Pechino avrebbe risposto con tariffe su 3.300 prodotti statunitensi.

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