Che siano i disinfettanti a salvare le vigne? L’idea, che WineNews aveva “ventilato” nei giorni scorsi (e affrontata ieri da Alleanza delle Cooperative Alimentari e Assodistil), conquista adesso anche Coldiretti, che ha messo a punto un piano, presentato al Governo e ribattezzato “salva vigneti”, che punta a centrare due obiettivi: soddisfare la domanda di alcol denaturato (+186% nell’ultimo mese) e salvaguardare i posti di lavoro del comparto, attraverso la distillazione volontaria di 3 milioni di ettolitri di vino ancora in cantina, pari al 6% della produzione media italiana. Una richiesta impensabile fino a poco tempo fa ma maturata in questa fase di emergenza legata al Covid-19 che sta mettendo in ginocchio le produzioni agricole alle prese con una serie di problematiche, cui si aggiunge la vendemmia verde su 30.000 ettari vitati per portare ad un calo produttivo nell’annata 2020 di 3 milioni di ettolitri, così da contenere i previsti cali delle quotazioni.
Il Presidente Coldiretti Ettore Prandini ha messo sul tavolo della Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova una proposta volta a gestire l’emergenza in un comparto che garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro a livello nazionale tra le persone impiegate in campagna, cantina o nei servizi e nella distribuzione commerciale. Il piano salva vigneti prevede, attraverso la distillazione volontaria, di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante da mettere a disposizione del Paese per esigenze sanitarie. La misura, secondo Coldiretti, “avrebbe l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite (secondo la ricerca dall’Iri ndr), ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive”.
Coldiretti punta ad incentivare la “vendemmia verde” su almeno 30.000 ettari per generare una riduzione minima di altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le attuali conseguenze della pandemia sui consumi internazionali con le esportazioni ridotte al minino. E pensare che nel 2019 l’export di bottiglie Made in Italy ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale. Ma adesso lo scenario è cambiato con i blocchi alla mobilità e la chiusura di ristoranti, bar, enoteche. Coldiretti ha ricordato la necessità di attuare specifiche agevolazioni fiscali e previdenziali per le imprese agricole operanti nel settore vitivinicolo ma anche liquidità alle imprese del settore a livello nazionale e comunitario “senza appesantimenti burocratici”. Oltre ad una campagna di comunicazione per sostenere il Made in Italy e i suoi prodotti, con il vino a fare da traino. “L’Italia - conclude Prandini - che è il primo produttore mondiale di vino deve farsi portatrice a livello comunitario di un piano di sostegno straordinario di un comparto strategico per il Paese per un fatturato che è salito nel 2019 alla quota record di oltre 11 miliardi”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024