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EMERGENZA NEI CAMPI

L’Italia offre lavoro ma non lo trova. Bellanova: “lavoratori dell’Est Europa non vogliono venire”

La Ministra dell’Agricoltura, stasera, incontrerà l’Ambasciatore di Bucarest. Nonostante il “corridoio verde” la situazione non si sblocca
AGRICOLTURA, LAVORO, STAGIONALI, STRANIERI, TERESA BELLANOVA, Non Solo Vino
Emergenza lavoratori nei campi, il Ministro Bellanova al lavoro

I numeri non mentono e sono evocativi di un fenomeno allarmante: lo spopolamento delle campagne italiane. Manca la manodopera straniera, una forza lavoro che abbraccia 370.000 impiegati nei campi, con la richiesta che si fa ancora più urgente in questo momento dove la stagione della raccolta sta per decollare. Secondo le organizzazioni di categoria il fabbisogno è di 250.000 lavoratori in tutta Italia ma con prevalenza al norddove, tra l’altro, l’emergenza Coronavirus morde particolarmente. La Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, è al lavoro per tamponare una emorragia di occupati che se non inverte la marcia rischia di far sprofondare il settore. La prima e urgente mossa è quella di far tornare nel Belpaese i lavoratori dalla Romania, la comunità più presente nello Stivale con oltre 107.000 impiegati ma con una buona parte di questi che non è convinta a ripopolare le campagne italiane. Una resistenza che preoccupa la Ministra che, non a caso, ha convocato un incontro stasera con l’Ambasciatore di Bucarest per agevolare la riapertura del flusso dei lavoratori che il Covid-19 ha bloccato. D’altronde è la stessa Bellanova, questa mattina ai microfoni di Radio Capital, a lanciare l’allarme: “dobbiamo evitare di spezzare la catena alimentare. I lavoratori dell’Est non si vogliono spostare”. E ciò nonostante l’aiuto arrivato dalla Commissione Europea che ha dato il nullaosta per il cosiddetto “corridoio verde”, misura che di fatto garantisce la libera circolazione dei lavoratori agricoli. Questa è, comunque, la base su cui la diplomazia lavorerà per non rischiare che quella manodopera straniera che si concentra in 15 province (con in testa Bolzano, Verona, Foggia, Latina, Trento e Cuneo) vada persa. Solo la comunità rumena, in Italia, copre un terzo degli occupati stranieri nel settore. Per questo, la proroga al 15 giugno dei permessi di soggiorno degli extracomunitari, è una misura insufficiente e che non basta a far fare sonni tranquilli al mondo agricolo. La prospettiva è da incubo: se il problema dei lavoratori stagionali non verrà risolto, ha detto Coldiretti, il 40% della frutta e della verdura resterà nei campi. Con un’inevitabile sofferenza economica per il comparto e conseguenze pesanti per le aziende.
Sul tavolo rimane anche la questione dei voucher dove un punto di accordo pare lontano: i sindacati non li ritengono utili, la politica si divide mentre Coldiretti li ha etichettati come indispensabili in questo momento.
Un nodo, l’ennesimo, da sciogliere al più presto perché il tempo sta per scadere. E ci sono regioni che già pensano alle alternative, è il caso del Veneto. Tra primi a proporre reintrodurre l’utilizzo dei voucher semplificati è stato l’Assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan. Anche in Veneto mancano braccianti per la raccolta di fragole, asparagi e primizie ma anche per le operazioni di primavera nelle vigne e per l’avvio dalle colture estive. “Le organizzazioni agricole del Veneto stimano un fabbisogno di 5.000 lavoratori stagionali - ha dichiarato Pan - se non sarà possibile fare ricorso ai voucher semplificati per l’agricoltura, chiediamo almeno che sia possibile attingere alle liste dei disoccupati e inoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego, e di proporre a queste persone un’opportunità di lavoro nelle aziende del territorio. Sono convinto che per molti il lavoro nelle serre e campi sia una opportunità interessante di primo reddito o di integrazione al reddito, viste le deroghe assicurate dal decreto legge 18 “Cura Italia” ai disoccupati percettori di Naspi o del reddito di cittadinanza e lo scenario di recessione economica che si sta affacciando”.
E se l’Italia è al lavoro per non cadere ko, anche in Europa lo scenario non cambia di molto. Alla Francia mancano 200.000 lavoratori stagionali ed è stata ideata una piattaforma informatica per far incontrare domanda e offerta. In Germania la Ministra dell’Agricoltura, Julia Klockner, ha invitato chi ha perso il lavoro a riconvertirsi in campagna. Sul tema non cala l’attenzione e non si escludono novità a breve.

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