Una vera e propria fiera “fisica” del vino italiano, perchè di solo digitale - anche se sempre più importante ed integrante - il business non può vivere. La prima grande kermesse del sistema-vino italiano post Covid, sviluppata secondo i protocolli di sicurezza “safe business”, con un giorno di apertura al pubblico e due dedicati al business: ecco “Wine2wine Exhibition”, il nuovo format di Veronafiere, che sarà di scena dal 22 novembre (giornata dedicata ai winelovers ed ai consumatori, con tanto di vendita diretta) al 24 novembre. Preceduto, come anticipato nei giorni scorsi da WineNews, da “Opera Wine”, il 21 novembre, la grande degustazione, firmata da “Wine Spectator”, con le migliori 100 cantine italiane (inizialmente rinviata al 2021, come Vinitaly). Tutto a Verona, che torna capitale del vino italiano. Si tratta del primo grande evento unitario in autunno rivolto al comparto vitivinicolo che chiama a raccolta Istituzioni pubbliche, Regioni e Consorzi, in collaborazione con Ministero delle Politiche Agricole, Ministero degli Affari Esteri e Ice-Agenzia, impegnata insieme a Veronafiere nell’attività di incoming dei buyer stranieri. Insieme alla nuova “Wine2Wine Exhibition” - tre padiglioni coinvolti, con la logica del “walk around tasting”, con un percorso per aree tematiche e geografiche con cui raccontare le denominazioni e le tipologie del vino italiano - sarà di scena in contemporanea anche il tradizionale “Wine2Wine Business Forum”, con focus sul mercato del vino post Covid. Una riscossa del vino italiano, dunque, e del sistema fieristico, due asset fondamentali, come hanno ricordato i Ministri Di Maio e Bellanova.
“Il settore del vino, eccellenza dell’agroalimentare, e le fiere come strumento, sono al centro del Patto per l’Export che abbiamo sottoscritto con 8 Ministeri e le organizzazioni imprenditoriali. Il legame tra vino e territori è perfettamente rappresentato dalle centinaia di Dop e Igp, le nostre eccellenze, come il vino, sono i punti fermi da cui far ripartire il Paese”, ha detto il Ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio. “Rilancio è la parola chiave da qui ai prossimi mesi, il vostro evento - ha aggiunto la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova - sarà uno dei primi grandi appuntamenti dove ritrovare l’importanza del confronto personale e dello scambio di idee. Il vino è stata una delle filiere che più hanno sofferto la Pandemia. Il Covid ci ha fatto rinunciare a tanti appuntamenti come Vinitaly, ed è un bene ora dedicare attenzione ad un settore che tocca tutta Italia, che è storia e tenuta sociale delle aree rurali del Paese. Come siamo rinati dallo scandalo del metanolo, così rinasceremo, migliorandoci. Se l’Italia è una superpotenza del vino è grazie alla passione di migliaia di aziende ed enologi che scrivono poesie in bottiglia. 12 miliardi di fatturato del settore ne sono la prova tangibile, il 50% si sviluppa all’export, e per questo ho firmato con convinzione il Patto per l’Export, perchè c’è più che mai bisogno di consolidare mercati e aprirne di nuovi. Per aiutare il settore abbiamo stanziato 100 milioni per la vendemmia verde, abbiamo trovato l’accordo con le Regioni per 50 milioni di euro per la distillazione di crisi. Siamo certi che il contributo del vino alla ripartenza sarà decisivo”.
Un vino che, dunque, segna la ripartenza del comparto fieristico italiano, come sottolineato da Maurizio Danese, presidente Veronafiere, nella presentazione on line coordinata dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano: “siamo stati succubi di una pandemia Sanitaria che è diventata economica - ha detto Danese - e siamo onorati di poter proporre al mondo del vino un prodotto nuovo, che nasce in un contesto totalmente diverso rispetto a pochi mesi fa. Le fiere sono state coinvolte da una crisi importante, nel primo trimestre, dopo due mesi bellissimi, abbiamo chiuso con -40%, il secondo trimestre è a -100%, per l’anno chiuderemo con -50/-60%. Per rilanciare l’economia, come ha detto il Ministro Di Maio, serve un’azione di sistema, nel Patto per l’Export ci sono le fiere come strumento di politica industriale. Le Pmi hanno dichiarato che il 75% dell’export nasce da contatti nati in fiera. Veronafiere è nata con il vino, siamo grati a questo settore, e abbiamo lavorato da subito alla “nuova normalità” con questo prodotto che è “Wine2Wine Exhibition”, per farci trovare pronti a disposizione delle aziende per aiutarle in un momento difficile. Il digitale è fondamentale, insieme alla presenza fisica. Nel piano industriale 2019-2022 avevamo già previsto investimenti importanti, il capitolo della “digital trasformation” è centrale, e non ci siamo fatti trovare impreparati”.
“Wine2Wine Exhibition”, ha aggiunto il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani, “nasce da un periodo di ascolto delle esigenze delle aziende e dalla necessità di rispondere alle difficoltà generate dalla Pandemia. Il vino è un’espressione straordinaria del made in Italy, nel 2019 l’export è cresciuto a 6,4 miliardi di euro il primo bimestre 2020 erano partiti bene, poi lo scenario è radicalmente cambiato. L’Horeca si è fermata nel mondo, ed è un canale fondamentale per il posizionamento del vino italiano. C’è stata una grande ridefinizione dei mercati internazionali, e si dovrà capire cosa succede da ora in poi. C’è stato il venir meno di Vinitaly insieme ad altri eventi internazionali, e perdere questi appuntamenti ha determinato difficoltà nei mercati. Per le imprese. “Wine2Wine Exibhition” nasce per aiutare le imprese nel rilancio, e per offrire il primo evento dell’anno fortemente orientato al business innovativo. C’è tutto il know-how di Vinitaly dentro, ed è una garanzia per tutto il settore”.
Un evento che integrerà presenza fisica e digitale, dunque, tracciando la rotta per il futuro, e pensato per aiutare il business tanto nel mercato italiano che in quelli internazionali, anche attraverso il supporto dell’Ice, come spiegato dal presidente Carlo Maria Ferro: “i dati fino ad aprile 2020, almeno extra Ue, ci dicono che il vino è addirittura cresciuto, ma sappiamo che quando si aggiungeranno quelli di maggio e di giugno 2020, vireremo fortemente in negativo. Noi siamo impegnati a fianco delle aziende, e siamo sempre più convinti che la fiera fisica, che resta fondamentale, perchè il business è fatto di relazioni umani che sono imprescindibile, debba diventare strumento che vive tutto l’anno e crea un network di imprese costantemente attivo, ed in questo il digitale è uno strumento fondamentale. Per far ripartire il Paese servono determinazione, sistema e visione, servono organizzazione e risorse, ricerca e sviluppo, tutte cose che non possono mancare neanche in questa fase. Il Sistema Paese deve essere accompagnato, soprattutto pensando alle Pmi, per le quale abbiamo anche reso gratuiti tanti servizi dell’Agenzia. La crisi deve essere un’opportunità per ricominciare, per capire quale sarà il futuro”.
Un futuro che, dunque, nella visione di Vinitaly e Veronafiere, passerà sempre più dall’integrazione tra fisico e digitale: “Wine2Wine sarà unico dal punto di vista del format, per rimettere il vino italiano al centro della scena e dei mercati internazionali dopo questo periodo. È un format agile, innovativo, nativo digitale in un ambiente che integra fortemente la presenza fisica e la virtualità - spiega Mantovani - con l’obiettivo di riaccendere i motori dei mercati d’Italia e del mondo. Non sarà solo un evento a novembre, ma un percorso che parte da oggi, con un avvicinamento che prevede tanta promozione sul digitale, e con eventi on line professionali, con operatori e buyer di diversi Paesi, che poi sono attesi a Verona, a novembre, fisicamente. Siamo convinti che per far ripartire davvero l’economia è necessario che l’attività di relazione sui mercati non sia “occasionale”, ma un sistema che lavora tutto l’anno, per questo tutte le nostre manifestazioni hanno dei supporti in questo senso. Vale anche per “Wine2Wine”, che vedrà momenti dedicati ai consumatore, altri al business, e altri di incontro con i media del mondo. In questo lockdown abbiamo rinforzato molto network di Veronafiere e Vinitaly. Per questo inviteremo, insieme all’Ice, operatori da tutti i mercati del mondo, per questo ci sarà OperaWine, evento top di promozione del vino italiano, ci saranno anche grandi testate internazionali, come Decanter e Falstaff, e non solo. E “Wine2Wine” sarà anche la prima occasione di incontro con gli “Ambassadors”, formati negli anni dalla “Vinitaly International Academy”. Raccogliamo frutti già seminati e li mettiamo a sistema, in una visione della fiera, come strumento, in cui saranno centrali i contenuti a servizio delle imprese. Per esempio, gli aggiornamenti sulle normative, sulle certificazioni, sulle modalità di accesso ai singoli mercati, oltre a strumenti di analisi e comprensione dei mercati stessi. Perchè è facile immaginare che gli scenari mondiali cambieranno ancora più rapidamente di prima, e che le imprese abbiano bisogno di strumenti adeguati per affrontare il mondo”.
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