Non è raro che proprio nei momenti di difficoltà nascano invenzioni, soluzioni ingegnose per fronteggiare le crisi e che prendano vita nuove tendenze. E nella situazione in cui il mondo si trova, non stupisce che la ristorazione e il mondo dell’accoglienza più in generale abbia trovato un modo per coniugare la voglia delle persone di stare all’aria aperta, visto l’arrivo della bella stagione, e il timore che il Coronavirus ancora incute: il pic nic. Nessuna novità, in realtà, ma più che altro la riscoperta di una tradizione, rivista in chiave gourmet, abbracciata non solo dagli amanti della natura, ma anche da chef, relais e ristoranti di lusso, ma anche cantine e aziende vitivinicole in tutto lo Stivale. Il pic nic infatti rispetta tutte le disposizioni in materia di sicurezza, garantendo facilmente il distanziamento sociale, e permette di godersi un pasto d’eccellenza in tutta tranquillità, all’aria aperta tra la natura. In Franciacorta, la cantina Mosnel unisce l’enoturismo col pic-nic, con percorsi tra i vigneti, a piedi o in bicicletta, tra cui fermarsi a mangiare; a Merano, c’è il pic nic serale al Laghetto delle Ninfee, ai Giardini di Castel Trauttmansdorff; nel Monferrato astigiano, il Braida Wine Resort propone pic nic in vigna, con cestini per tutti i gusti (dal classico al vegano, da quello per bambini a quello gourmet), abbinato ai vini Braida. E come per ogni trend, ne nascono gli accessori: Schönhuber, ad esempio, propone una gamma di cestini, borracce e contenitori per il cibo, per organizzare un pranzo o una merenda all’aperto, in famiglia o con gli amici.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024