Cantine Riunite & Civ (con il Gruppo Italiano Vini) al top per fatturato con 623,9 milioni di euro nel 2019 (+1,4%), davanti a Caviro (230 milioni, -2,37) e alla Marchesi Antinori, prima realtà privata d’Italia con 222,7 milioni di euro (+4,2%): ecco il vertice assoluto dei big dell’Italia del vino, un parterre de roi di 105 cantine del Belpaese che fatturano oltre 10 milioni di euro all’anno (e solo 21 quelle oltre i 100 milioni di euro), che insieme fatturato 6,8 miliardi di euro, oltre la metà dei 13 stimati di giro d’affari del vino italiano all’origine, ed il 62% delle esportazioni, per un totale che arriva a 4 miliardi di euro, sviluppato su 2,1 miliardi di bottiglie che nascono da oltre 168.000 ettari di vigneto, di cui 158.372 di proprietà delle cantine e appena 10.130 in affitto. È la fotografia che esce della tradizionale analisi sui bilanci delle cantine più importanti d’Italia, realizzata dalla giornalista economica Anna Di Martino, pubblicata sul quotidiana “Corriere della Sera - Economia”, ed approfondita da WineNews. Dai dati, emerge un 2019 che, nel complesso, per il vertice del vino italiano, è stato di crescita: +1,5% sul 2018, per un giro d’affari di 6,8 miliardi di euro, tutto trainato dall’export, cresciuto del 4,9% (e che, per le 105 cantine, rappresenta, nel complesso, il 58% del giro d’affari), e che ha fatto da contraltare ad un mercato interno che, invece, è diminuito del 2,9%. Ai vertici, per fatturato, dietro al podio, seguono nomi come Casa Vinicola Botter Carlo & C. (217 milioni di euro), Fratelli Martini (210), Zonin 1821 (205), Enoitalia (199), Cavit (191), Gruppo Santa Margherita (189) e Mezzacorona (186), per fermarsi alla top 10.
41, nel complesso, le cooperative, 64 le realtà private, e 5 new entry: la cooperativa siciliana Gruppo Ermes (n. 25, con 85 milioni di euro di fatturato), la pugliese Latentia Winery, focalizzata su imbottigliamento e commercializzazione (n. 46, con 44,3 milioni di euro), il gruppo Tommasi Family Estates, radicato in Veneto, con tenute in Valpolicella e nel Soave, ma presente anche in Lombardia, sul Lago di Garda, in Toscana, a Montalcino ed in Maremma, in Puglia ed in Basilicata, (n. 60, con 30 milioni di fatturato), le storiche Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, con tenute nel Chianti Classico, a Montalcino, a Bolgheri ed in Maremma (n. 101, con 12,4 milioni di euro), e il gruppo Casa Paladin, con cantine in Veneto, in Friuli Venezia Giulia, in Toscana ed in Franciacorta (n. 150, con 10,1 milioni di euro).
Ancora, tra le curiosità da approfondire, spicca quella delle cantine leader per redditività: 11 le realtà private con un rapporto tra ebitda e fatturato superiore al 23%.
Al n. 1 assoluto c’è la Tenuta San Guido della famiglia Incisa della Rocchetta, “casa” dell’icona Sassicaia, con un rapporto del 59,2%, davanti al dato impressionate del 47,5% di Antinori (su un fatturato 6 volte superiore a quello della Tenuta San Guido), e alla griffe siciliana Cusumano con il 36,5%. A seguire, via via, altri grandi nomi del vino italiano, come Frescobaldi, (33,9%), Santa Margherita (29,6%), Castellani (28%), Donnafugata (26,5%), Argiolas (25,4%), Guido Berlucchi (23,6%), Gruppo Lunelli (23,5%) e Famiglia Cotarella (23,1%).
Nel complesso, invece, ai vertici per crescita di fatturato, 10 le cantine con un tasso superiore al +10%, dove spiccano il +32% di Cantina Toblino, il +20% di Ruffino (realtà con il cuore in Toscana ma con investimenti importanti in vigneti e cantine anche nel territorio del Prosecco, del gruppo Constellation Brands), il +18% della pugliese Varvaglione 1921 ed il +17,8% di Latentia Winery ed il +15% de Le Chiantigiane, mentre chiudono la top 10 realtà come Italian Wine Brands (una delle poche quotate in borsa, sul listino Aim Italia), la griffe del Prosecco di Asolo Montello Montelvini, la Casa Vinicola Botter Carlo & C, la celebre realtà veneta Pasqua Vigneti e Cantine, e Farnese Group, il gruppo guidato da Valentino Sciotti ed oggi controllata dal fondo Usa Platinum.
A livello di export, invece, le realtà cresciute di più sono Latentia Winery (+40% sul 2018), Ruffino (+20%), e, ancora, a +16%, divise da pochi decimali, Terre Cevico, Caviro, Cielo e Terra ed Enoitalia, davanti a Italian Wine Brand e Genagricola con il +15%, Mionetto con il +14% e Contri Spumanti con il +13,8%. Export che, per alcune cantine, rappresenta la quasi totalità del fatturato, con 11 realtà che sviluppano all’estero oltre l’85% del loro business, come Cantine Sgarzi (98,9%), Farnese Group (96,6%), Botter (93%), Ruffino (91,4%), Castellani (91%), e ancora Pasqua, Cantine Volpi, Carpineto, Fratelli Martini, Tommasi e Zonin 1821.
Ancora, sono solo 10 le realtà private con oltre 450 ettari di proprietà. Al vertice assoluto, di gran lunga, c’è ancora Antinori, con 2.937 ettari di vigneti, che stacca di molto Zonin 1821 che comunque ne possiede 1.990 ettari, e Frescobaldi, con 1.370 ettari. A 1.050 segue Castello Banfi, realtà leader del Brunello di Montalcino ma con vigneti anche a Bolgheri, nel Chianti Classico ed in Piemonte, e ancora Genagricola con 990, il gruppo Terra Moretti (con Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta, Sella & Mosca in Sardegna, Teruzzi a San Gimignano e Petra a Suvereto) con 870, Tommasi a 572, Cusumano a 525, il Gruppo Santa Margherita a 499 e Bertani Domains, che tra Valpolicella, Montalcino, Montepulciano, Chianti Classico, Bolgheri, Marche e Friuli Venezia Giulia ne mette insieme 460 ettari.
Ancora, tra i privati, solo Enoitalia supera i 100 milioni di bottiglie vendute, con 109,2, davanti a Botter, con 97,3 e Contri Spumanti, con 72,5; sono in 10, in tutto le raltà sopra i 27 milioni di bottiglie vendute (nell’ordine, Italian Wine Brands, Schenk Italian Wineries, Mondodelvino, Zonin 1821, Cielo e Terra, Ruffino e Latentia Winery).
Focus - Le 21 cantine italiane al top per fatturato
Cantine Riunite & Civ - 623,9 milioni di euro (di cui Gruppo Italiano Vini - 406 milioni di euro)
Gruppo Caviro - 230,2 milioni di euro
Marchesi Antinori - 222,7 milioni di euro
Casa Vinicola Botter Carlo & C. - 217,0 milioni di euro
Fratelli Martini - 210,0 milioni di euro
Zonin 1821 - 205,0 milioni di euro
Enoitalia - 199,3 milioni di euro
Cavit - 191,4 milioni di euro
Gruppo Santa Margherita - 189,4 milioni di euro
Gruppo Mezzacorona - 186,6 milioni di euro
Italian Wine Brands - 167,7 milioni di euro
La Marca Vini e Spumanti - 140,8 milioni di euro
Cantina di Soave - 136,0 milioni di euro
Ruffino Gruppo - 133,2 milioni di euro
Terre Cevico - 132,5 milioni di euro
Marchesi Frescobaldi - 126,5 milioni di euro
Mondodelvino Group - 111,2 milioni di euro
Schenk Italian Wineries - 111,2 milioni di euro
Collis Veneto Wine Group - 109,0 milioni di euro
Gruppo Vi.V.O. Cantine - 107,5 milioni di euro
Gruppo Lunelli - 106,9 milioni di euro
Focus: le cantine italiane al top per redditività (rapporto ebitda/fatturato)
Tenuta San Guido - 59,23%
Marchesi Antinori - 47,50%
Cusumano - 36,51%
Marchesi Frescobaldi - 33,99%
Gruppo Santa Margherita - 29,65%
Castellani - 28,05%
Donnafugata - 26,52%
Argiolas - 25,46%
Guido Berlucchi - 23,69%
Gruppo Lunelli - 23,57%
Famiglia Cotarella - 23,15%
Focus: le cantine italiane al top per per crescita di fatturato
Cantina Toblino - +32,2%
Ruffino - +20,9%
Varvaglione 1921 - +18,1%
Latentia Winery - +17,8%
Le Chiantigiane - +15%
Italian Wine Brands - +11,8
Montello Montelvini - +11,7
Botter Carlo & C - +11,2
Pasqua Vigneti e Cantine - +10,05%
Farnese Group - +10,02
Focus: le cantine italiane al top per per crescita di export (sul 2018)
Latentia Winery - +40,9%
Ruffino - +20,7%
Terre Cevico - +16,7%,
Caviro - +16,5%
Cielo e Terra - +16,3%
Enoitalia - +16,2%
Italian Wine Brand
Genagricola - +15,1%
Mionetto - +14,1%
Contri Spumanti - +13,8%
Focus: le 10 realtà private con oltre 450 ettari di proprietà
Antinori - 2.937 ettari
Zonin 1821 - 1.990 ettari
Frescobaldi - 1.370 ettari
Castello Banfi - 1.050 ettari
Genagricola - 990 ettari
Gruppo Terra Moretti - 870 ettari
Tommasi - 572 ettari
Cusumano - 525 ettari
Gruppo Santa Margherita - 499 ettari
Bertani Domains - 460 ettari
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