Ispirarsi all’epoca d’oro del Rinascimento per far ripartire l’Italia di eccellenza. A partire da Firenze, che fu culla dell’Umanesimo tradotto in un artigianato che, in ogni campo, conquistò il mondo, per arrivare a celebrare questa voglia di rinascita in quello che a buon diritto, tra legame con il bello del territorio e la storia, il mecenatismo artistico e l’alto artigianato enoico, può essere considerato un “palazzo rinascimentale 2.0”: Dolce&Gabbana, griffe dell’alta moda italiana tra le più affermate nel mondo, ha scelto la cantina Antinori nel Chianti Classico, a Bargino, capolavoro architettonico di Marco Casamonti, e cuore operativo della più importante realtà del vino italiano, per la giornata di chiusura (blindatissima riservata a poco più di 200 invitati) de “Il Rinascimento e la Rinascita”, serie di eventi, promossi insieme a Pitti Immagine ed al Comune di Firenze, che, tra il 2 ed il 4 settembre, chiameranno a raccolta 38 grandi nomi dell’artigianato contemporaneo fiorentino (dal maestro profumiere Lorenzo Villoresi all’argentiere Brandimarte, dall’orafo Paolo Penco all’antica Fornace Mariani, dal tessitore Antico Setificio Fiorentino ai mosaicisti Fratelli Traversari), per il lancio diffuso della nuova collezione di moda e gioielli di D&G. Con tutta una serie di omaggi alla storia, all’arte, all’eleganza, ma anche alla creatività, all’inventiva e alla capacità di immaginare il futura che fu propria delle botteghe rinascimentali. Capacità quanto mai necessaria di questi tempi in cui la pandemia ha rimesso in discussione valori, vita quotidiana e non solo, e c’è da reinventare il futuro. E così, con testimonial come Monica Bellucci, simbolo della bellezza italiana nel mondo, l’alta moda di Dolce&Gabbana sfilerà il location come il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio la sera e la Terrazza Belvedere di Villa Bardini, mentre la chiusura dell’evento, come detto, sarà tra i vigneti del Chianti Classico e la cantina di Antinori a Bargino.
Un evento, quello di Dolce&Gabbana, che si ispira al visionario mercante toscano Giovanni Battista Giorgini che nel 1951 aveva fatto sfilare l’alta moda a Firenze per affermare la creatività italiana rispetto a quella francese. “Vogliamo lanciare un segnale di ripartenza per la moda e di un nuovo inizio per Firenze e per l’Italia. È rivolto agli italiani ma soprattutto agli stranieri che tanto peso hanno sui 15 milioni di turisti che ogni anno arrivano nella città, e che oggi mancano all’appello”, spiegano Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Che hanno scelto di legare la ripartenza all’alto artigianato toscano e fiorentino, passando anche dal vino.
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