Tra le tante cose che il Covid-19 ha cambiato c’è anche la geografia dei consumi di vino. Se è vero che i mercati mondiali arrancano, a causa delle conseguenze della pandemia, i produttori italiani, giocoforza, guardano adesso con rinnovato interesse a quello che succede dentro i confini nazionali. L’Istat ha fatto una panoramica sui consumi di vino in Italia rendendo disponibili i dati rilevati tramite l’indagine Multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”. Si tratta di un’analisi condotta nel 2019 su un campione di 24.000 famiglie. Ciò che emerge è che il 66,8% della popolazione ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, percentuale stabile sul 2018. Nel dettaglio, il 54,2% degli Italiani (29,5 milioni) consumano vino (contro il 50,5 che consuma birra), mentre 15,6% degli italiani si concede uno o due bicchieri ogni giorno (per un consumo procapite che, secondo i dati Oiv, in Italia è di 43 litri di vino all'anno, ndr). Tra le regioni in testa c'è la Lombardia (5.079.000 persone hanno consumato vino) seguita, ad una distanza marcata, da Lazio, Veneto, Campania, Piemonte e Sicilia. Tra le curiosità, emerge che che si consuma più vino nei comuni sotto i 50.000 abitanti mentre il centro batte di poco le periferie metropolitane.
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