“La nostra attività diventa digitale al 100% per le iniziative Wine2Wine Exhibition, OperaWine, Wine2Wine Business Forum e B/Open, in programma dal 21 al 24 novembre, mentre Job & Orienta (25/27 novembre), la mostra convegno dedicata a scuola, formazione e lavoro era stata già programmata solo in modalità online: il cda valuterà, a stretto giro, come procedere con Verona Mineral Show Geo Business (27/29 novembre) e ArtVerona, in calendario dal 10 al 13 dicembre, che ha già l’adesione di oltre 120 gallerie. Resta invariato, invece, il calendario estero, che prevede in presenza Wine To Asia a Shenzhen il 20 e 21 novembre e Vinitaly Russia a Mosca e a San Pietroburgo in modalità ibrida”. Ad annunciarlo, come era nei fatti, il dg Veronafiere Spa Giovanni Mantovani, dopo che il Dpcm del 24 ottobre, oltre allo scenario di ristorazione, cinema, teatri e palestre, ha rivoluzionato, ancora una volta, anche quello degli eventi, sancendo “di fatto la cessazione di ogni attività fieristica in presenza, dopo quella di convegni e congressi, fino al 24 novembre 2020”. Vanificando anche gli sforzi enormi del comparto per adeguarsi alle normative anti Covid.
“In questi mesi ci siamo preparati sia per affrontare in assoluta sicurezza tutti gli eventi, tenuto conto che i quartieri offrono già grandi spazi e alti standard, sia per integrare l’evento fisico con quello digitale. Certo, fermare in Italia le attività fisiche significa rallentare ulteriormente le possibilità di ripresa per il nostro settore e per quelli che hanno nelle nostre rassegne un punto di riferimento importante per il loro business. Non ultima, Fieracavalli che era stata progettata in due weekend a novembre e che ha, inoltre, uno specifico calendario di allestimenti, oltre a quello di eventi sportivi di richiamo internazionale”, ha aggiunto Giovanni Mantovani.
“La decisione presa dal Governo, ancora una volta dall’oggi al domani, di impedire lo svolgimento delle rassegne nazionali e internazionali, dopo aver già fermato quelle regionali, locali, i convegni ed i congressi, piomba come un macigno su un settore già molto penalizzato - evidenzia Maurizio Danese, presidente Veronafiere Spa - è un fatto molto grave, perché il settore ha perso da marzo a settembre il 70% del fatturato ed a questo si aggiungono ora i danni pesanti dovuti alla sospensione immediata mentre molti quartieri, come il nostro, avevano già iniziato gli allestimenti per le manifestazioni che si sarebbero dovute tenere a breve e per le quali erano stati già predisposti anche ingenti investimenti in promozione e comunicazione”.
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