Alla fine del mese di febbraio 2021, nelle cantine italiane, erano presenti 59,4 milioni di ettolitri di vino, 6,3 milioni di ettolitri di mosti e 311.299 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione, il che vuol dire un aumento delle giacenze del 3,6% per i vini ed una riduzione del 5,1% per i mosti rispetto a febbraio 2020. Sul 31 gennaio 2021, invece, si osserva una riduzione delle giacenze del 3,2% per i vini e dell’8,9% per i mosti. Il 57,3% del vino è stoccato nelle Regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 50,3% del totale è a Denominazione di Origine Protetta, il 27,5% a Indicazione Geografica Protetta, i vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale, ed il 20,9% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono particolarmente concentrate: 20 denominazioni contribuiscono al 58,9% del totale delle giacenze. Così il report “Cantina Italia” di febbraio 2021, firmato ICQRF - Ispettorato Centrale Repressione Frodi e Ministero delle Politiche Agricole. Su gennaio 2021, calano sia le giacenze di vini Dop (-3,2%) che di vini Igp (-2,9%), varietali (-2,8%) e da tavola (-3,4%).
Come detto, il 57,3% del vino in Italia è detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente il 24,3% del vino nazionale (14,4 milioni di ettolitri), concentrato principalmente nelle province di Treviso (9,9%) e Verona (9%). Dietro, l’Emilia Romagna, con il 12,6% delle giacenze (7,6 milioni di ettolitri), la Puglia (10,5%, pari a 6,2 milioni di ettolitri), la Toscana (10%, 5,9 milioni di ettolitri), il Piemonte (7,6%, 4,5 milioni di ettolitri), la Sicilia (6,9%, 4,1 milioni di ettolitri) e l’Abruzzo (6%, 3,5 milioni di ettolitri). Il 50,3% del vino detenuto è a Dop, con una prevalenza del rosso (50,9%), il 27,5% è a Igp, anche in questo caso con prevalenza del rosso (54,4%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,3% del totale, ed il restante 20,9% è costituito da altri vini. Su base regionale, le cantine del Veneto detengono il 27,3% dei vini Dop e Igp, quelle della Toscana il 12%, quelle della Puglia l’8,8%, quelle dell’Emilia Romagna l’8%, quelle della Sicilia il 7,6% e quelle del Piemonte il 7,4%.
Il 9,6% del vino a Dop e Igp nelle cantine italiane è Prosecco (4,4 milioni di ettolitri), il 5% è Puglia Igp (2,3 milioni di ettolitri), il 3,9% è Sicilia Doc (1,8 milioni di ettolitri), il 3,9% è Terre Siciliane Igp (1,8 milioni di ettolitri), il 3,7% è Toscana Igp (1,7 milioni di ettolitri), il 3,6% è Veneto Igp (1,7 milioni di ettolitri), il 3,5% è Montepulciano d’Abruzzo (1,6 milioni di ettolitri), il 3,3% è Pinot Grigio Delle Venezie (1,5 milioni di ettolitri), il 3% è Chianti (1,4 milioni di ettolitri), l’1,9% è Chianti Classico (872.000 ettolitri), l’1,7% è Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (805.000 ettolitri), l’1,3% è Franciacorta (613.000 ettolitri), e un altro 1,3% è Barolo (582.000 ettolitri). Per i mosti, infine, la gran parte è detenuta nelle Regioni del Nord (47%) e del Sud (43%) Italia. Le prime due Regione detentrici di mosti sono la Puglia (41%) e l’Emilia Romagna (21,3%).
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