Il Forum Mondiale del Turismo del Vino, il più importante evento internazionale del settore, “dalle ultime notizie che abbiamo sarà nelle Langhe”: lo ha detto oggi Alessandra Priante, direttrice Europa dell’Unwto-Organizzazione Mondiale del Turismo, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con sede a Madrid, che si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile, dalla presentazione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021, a cura di Roberta Garibaldi, al Senato della Repubblica, a Roma. “Nel 2019, dalla Fiera Internazionale del Turismo di Berlino - ha ricordato Priante - abbiamo ottenuto come Italia di essere il Paese ospite del Forum Mondiale n. 6 che si sarebbe dovuto tenere quest’anno ma causa pandemia è stato rimandato al 2022”. E proprio nei giorni scorsi, Alba si è candidata, con le Langhe, il Monferrato e il Roero, ad ospitare la “Global Conference on Wine Tourism”, insieme con la Regione Piemonte, l’Atl Langhe Monferrato Roero e il Consorzio Piemonte Land of Perfection.
Una scelta simbolica verso l’Italia duramente colpita dall’emergenza Covid, ma che, nell’anno più difficile per il settore del turismo, ha visto aumentare i turisti che hanno viaggiato con l’enogastronomia come motivazione (+10%). A conferma di come il turismo enogastronomico nei territori rurali, di cui il Belpaese è un pioniere ed un modello internazionale, rappresenti sempre di più un motore della ripartenza dell’intero turismo italiano e mondiale.
“Abbiamo appena lanciato un enorme Programma di Turismo per lo Sviluppo Rurale a livello mondiale, che comprende anche il turismo enogastronomico, ma non solo, dall’inclusività delle comunità al rispetto delle diversità, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. E che riconosce la leva fondamentale del territorio che è fuori dai principali punti di attrazione come elemento chiave per la definizione del territorio stesso - ha detto Priante - a livello mondiale la principale motivazione al viaggio non è la cultura, ma l’enogastronomia. Noi alle Nazioni Unite non vediamo l’ora che l’Italia diventi protagonista in questa nuova strategia del turismo per lo sviluppo rurale: proprio l’anno scorso abbiamo siglato uno storico memorandum d’intesa con la Fao, aprendo un grande percorso di lavoro inter-agency, e tra le varie iniziative selezioneremo mille località più piccole che avranno la possibilità di essere riconosciute come “Best villages”, secondo gli obbiettivi del G20 e grazie ad esempio ad una buona connessione wifi”.
“Il turismo per lo sviluppo rurale è una vera priorità per l’Unwto in tutti i suoi aspetti di policy, di prodotto, di destinazione e di trend - ha aggiunto Priante - questa pandemia ci ha mostrato chiaramente che se c’è un comparto che veramente può essere la leva della ripartenza, questo è proprio il turismo dei territori, il turismo cosiddetto rurale, che consente di contribuire significativamente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile secondo la nostra Agenda 2030”.
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