Tra le denominazioni del vino di Toscana legate al Sangiovese, che qui si chiama è “Prugnolo Gentile”, quella del Vino Nobile di Montepulciano è forse la più piccola, in termini di volumi, con una media produttiva che si aggira sui 6,5 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 3 milioni di bottiglie di Rosso ogni anno. Ma è anche una delle più storiche, come racconta, tra le altre, l’opera del Redi, il “Bacco in Toscana”, che già nel Seicento scriveva che “Montepulciano d’ogni vino è il Re!”. Ed è anche la prima Docg d’Italia, tanto che il Consorzio del Vino Nobile conserva la prima fascetta, la n. 1, della storia del vino italiano, arrivata nel 1980. E di fascetta in fascette, fa ben sperare per la ripresa il +45% di fascette, rilasciate dal Consorzio, nel primo quadrimestre 2021 (sullo stesso periodo del 2020), quando la pandemia è deflagrata in Italia. Non una cartina tornasole perfetta di quello che succede sul mercato, quella delle fascette di stato, ma comunque un indicatore importante che, anche nel territorio del Poliziano, perla del Rinascimento, fa sperare in una ripartenza vera e vicina.
“Dobbiamo leggere questi dati con ancora più entusiasmo dal momento che già nel primo trimestre dello scorso anno, nonostante l’inizio della pandemia, avevamo registrato una crescita - commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi - con la riapertura dei mercati e del turismo contiamo di poter continuare con questo trend positivo che premia il lavoro di promozione fatto in questi anni dai produttori e dal Consorzio”. D’altronde, per Montepulciano, come per tanti altri territori del vino italiano, la vera ripresa passa tanto dall’export, che vale l’80% delle vendite, che per la ripresa del turismo sul territorio, dove è forte il consumo nei ristoranti, ed è sempre più importante la vendita diretta.
Tra i mercati stranieri, la Germania resta quello di riferimento con il 43% della quota esportazioni. Il secondo Paese sono gli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 22% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano. Nei mercati asiatici, balcanici ed extra Ue si attesta circa il 7% delle esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 14,5%. A crescere anche nel 2020 è stato il mercato canadese, dove tra l’altro si sono rivolte alcune importanti iniziative promozionali da parte del Consorzio, con una quota di export che ha raggiunto il 3,5% nel 2019.
Numeri che, insieme agli assaggi del Vino Nobile di Montepulciano 2018 e delle Riserve 2017 (per gli operatori già dal 15 maggio su prenotazione), al rating della vendemmia 2020 e alle novità introdotte dal Consorzio del Vino Nobile (dalla possibilità di mettere il nome Toscana in etichetta alla menzione geografica aggiuntiva “Pieve”, che potrà entrare in commercio nel 2024), saranno al centro dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, che il 18 maggio andrà in scena nella storica Fortezza Medicea, oggi location del Consorzio del Vino Nobile e dell’Enoliteca, per media ed operatori, secondo tutte le restrizioni imposte dalle norme antiCovid, nella settimana delle Anteprime di Toscana.
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