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LA TENDENZA

È tempo di tavolate in vigna e pic-nic, “sintesi” perfetta tra enogastronomia, bellezze e natura

Il “pranzo frugale” con pochi e semplici piatti, consumato in allegria, al di fuori di rigidi rituali, è amato fin dal Seicento e celebrato dall’arte

Piace a tutti, perché il pic-nic porta in tavola la semplicità ed i suoi ingredienti sono l’allegria e la convivialità. Ed è così da secoli, almeno fin dal Seicento quando il termine inizia a diffondersi per indicare il “pasto frugale”, consumato al di fuori di rigide regoli e rituali imposti a tavola, con pochi e semplici cibi sottratti direttamente alla cucina. Quando nel 1748 la parola appare per la prima volta anche nell’Oxford English Dictionary, il pic-nic è ormai amatissimo dai nobili alla gente comune, dai prati in campagna alle rive dei fiumi, dai boschi alle spiagge, celebrato anche dall’arte nei dipinti di grandi artisti come Éduard Manet ne “Le Déjeuner sur l’herbe”. Con il cestino di delizie e bontà che, sempre più accompagnato anche da ottimi vini, resta intramontabile ancora oggi e, anzi, rappresenta la “sintesi” perfetta tra enogastronomia, bellezze e natura, su cui l’Italia punta per ripartire e di cui sempre più eno-appassionati e gourmet vanno in cerca nelle loro esperienze wine & food.
Ecco perché la colazione sull’erba country chic è sempre più presente nell’offerta delle strutture ricettive di ogni tipo, dalla tenuta di un antico baglio siciliano al giardino di una villa veneta del Seicento, sulla verde golena del Grande Fiume, nel cuore di una vigna sulle colline di Bressanone o nel parco di un hotel storico in Alto Adige, col cestino preparato dallo chef due stelle Michelin.
La tovaglia imbandita con posate e candelieri d’argento, ceramiche fatte a mano e cuscini, sono gli ingredienti del “pic-nic deluxe” tra i vigneti siciliani di Baglio Occhipinti, con le delizie che arrivano dall’orto, pane appena sfornato, salumi e formaggi locali e piatti della tradizione della cucina siciliana delle nonne, accompagnati da vini come il SP68 Rosso di Arianna Occhipinti e, dulcis in fundo, biscottini di mandorla da gustare con Marsala De Bartoli. Non può che essere un “Pig-nic” invece quello dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, scrigno di sapori e saperi della tradizione e regno del Culatello di Zibello di Massimo Spigaroli, di cui fanno parte il ristorante stella Michelin, le più antiche cantine di stagionatura del mondo (risalenti al 1320), l’Hosteria del Maiale, il Museo del Culatello e il Po Forest. Le “déjeuner sur l’herbe” è perfetto in una villa veneta palladiana sulle rive del Brenta come il Romantik Hotel Villa Margherita di Mira Ponte, che prepara un cestino colmo di prelibatezze accompagnate dalle bollicine del Prosecco.
A preparate un “cestino stellato” nel grande parco, sotto l’ombra di alberi secolari e sulle rive del laghetto di ninfee del Romantik Hotel Stafler di Vipiteno è invece lo chef due stelle Michelin Peter Girtler, mentre il “pic-nic in vigna” è quello ideato dal Ristorante Ao dell’Haller Suites & Restaurant di Kranebitt sulle colline di Bressanone, con ortaggi e frutta, erbe aromatiche, insalate, ciliegie, pesche e albicocche coltivate con l’aiuto di Hans Haller, agricoltore e viticoltore che si prende anche cura del vigneto.

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