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VINO & EXPORT

Spumanti italiani: l’Olanda il Paese che li paga di più, la Spagna il più “avaro”

Le curiosità nei dati di Comtrade, analizzati dagli economisti americani del vino. Francia quarto mercato in valore, dietro a Usa, Uk e Germania

Gli spumanti italiani, Prosecco in testa, sono ormai un must in tutto il mondo. Nonostante la pandemia e pochissime occasioni di fare festa nel 2020, secondo i dati di Comtrade, l’agenzia di statistica delle Nazioni Unite, analizzati dall’American Association of Wine Economists (Aawe), ne sono stati esportati oltre 408 milioni di litri, per un valore di 1,6 miliardi di dollari, ad un prezzo medio di 4,12 dollari al litro. Ma, dai dati, emergono conferme e curiosità interessanti. Tra le conferme, il peso degli Usa, primo importatore in valore (395 milioni di dollari) e secondo in volume (87 milioni di litri), e del Regno Unito (370 milioni di dollari per 104 milioni di litri). Sul podio la Germania (123 milioni di dollari) davanti, un po’ a sorpresa, alla Francia dello Champagne, quarto mercato dello spumante italiano, per 78 milioni di dollari, più della Svizzera, con 71 milioni di dollari, e alla Russia (con 64). Ancora, emerge che il Paese che “spende di più” per un litro di spumante italiano è l’Olanda: i Paesi Bassi, infatti, importano spumante italiano ad un prezzo medio di 5,75 dollari, davanti alla Svizzera che paga 5,5 dollari al litro, al Canada, con 5,49 dollari, e al Giappone, con 5,34 dollari. Il valore unitario più basso in assoluto, invece, le bollicine italiane lo realizzano in Spagna, con appena 1,91 dollari al litro, poi in Cina, con 3,41, e in Russia, con 3,48 dollari al litro, in media.

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