Il sistema fieristico italiano, dopo un 2020 nero (con una perdita di oltre il 70% del giro d’affari su un fatturato 2019 intorno ad 1 miliardo di euro) guarda al futuro. A partire dalla possibilità di riprendere gli eventi in presenza dal 15 giugno, come previsto dalle norme anti Covid in vigore, ma anche rilanciando strategie ed investimenti. Come fatto da Veronafiere, uno dei più importanti player fieristici italiani e organizzatore di Vinitaly, la più importante fiera del vino italiano, a Verona, ma anche di tanti eventi della galassia Vinitaly nel mondo.
La fiera veronese, guidata da Maurizio Danese, ha praticamente chiuso l’aumento di capitale: sono già stati sottoscritti 28,6 milioni di euro (su 30 milioni di euro totali), il 95% dell’aumento di capitale di Veronafiere Spa, al termine della prima fase riservata ai soci, chiusa il 26 maggio. E si prevede che l’aumento sarà concluso nei tempi con la sottoscrizione del 100%, dal momento che alcuni soci hanno già manifestato il loro interesse per l’inoptato.
“Esprimo la soddisfazione personale e di tutto il consiglio di amministrazione per il risultato di questa prima fase di aumento di capitale, che vede i soci confermare la volontà unanime espressa nella recente assemblea - ha detto Maurizio Danese - è un ulteriore passo concreto verso l’uscita da un periodo estremamente complesso per il sistema fieristico mondiale. Ora, grazie alle nuove risorse ricevute, sarà possibile riattivare un piano di investimenti su linee di consolidamento e sviluppo condivise con i soci. Tra i punti fermi, il presidio delle rassegne leader internazionali nel quartiere fieristico di proprietà; un trasferimento delle azioni più agevole per i soci; l’individuazione di partner per il rafforzamento della società sullo scenario nazionale e internazionale, attraverso alleanze, aggregazioni e collaborazioni, sempre mantenendo un forte radicamento territoriale su Verona. Oggi ci presentiamo al mercato con la compagine sociale compatta e decisa a intraprendere quelle azioni necessarie per assicurare che la Fiera di Verona possa dare sempre di più il proprio contribuito al territorio e garantire al contempo la redditività ai soci”, ha concluso il presidente Danese.
Intanto, il primo grande appuntamento enoico in Italia è con “OperaWine - 10th year anniversary”, in programma con Vinitaly-Veronafiere e “Wine Spectator”, il 19 giugno, a Verona, nell’edizione celebrativa, con 200 cantine icona del vino italiano nel mondo (in contemporanea con la “Prima” dell’Arena), prologo anticipato di un “Vinitaly Special Edition 2021” nelle nuove date del 17-19 ottobre.
L’attuale compagine societaria di Veronafiere Spa risulta così composta: Comune di Verona (39,483%), Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (24,078%), Camera di Commercio di Verona (12,985%), Cattolica Assicurazioni (7,075%), Banco BPM Spa (7,009%), Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario (5,379%), Provincia di Verona (1,401%), Intesa Sanpaolo Spa (1,354%), Banca Veronese Cooperativo di Concamarise (0,883%), Immobiliare Magazzini srl (0,188%) e Regione Veneto (0,161%).
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