Come si potrà degustare vino in una stazione orbitante? Partendo dai programmi strategici di esplorazione planetaria Esa (l’Agenzia Spaziale Europea), gli studenti di Space 4InspirAction, master del Politecnico di Milano, hanno realizzato 11 progetti innovativi per vivere, anche nello spazio, l’emozione della degustazione del vino e del cibo. Supervisionati dai professori Annalisa Dominoni e Benedetto Quaquaro, gli studenti sono stati invitati ad immaginare nuovi e più confortevoli modi di vivere, trasferendo tecnologie e comportamenti spaziali sulla terra, e a testare innovazioni terrestri nello spazio, per migliorare anche la qualità della vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Space 4InspirAction è il primo Corso al mondo di Space Design ideato nel 2017 al Politecnico di Milano, all’interno della Laurea Magistrale Integrated Product Design: si tratta dell’unico corso riconosciuto dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Grazie alla collaborazione con realtà industriali di fama mondiale, sono stati sviluppati concept innovativi con tecnologie diverse, in un periodo in cui si inizia a parlare e sperimentare esperienze di “turismo spaziale”. Quest’anno sono state coinvolte Italesse, leader italiano nella produzione di calici e accessori professionali per il vino, progettati per valorizzare l’unicità di ciascun vino e del proprio terroir, BluRhapsody by Barilla che si occupa di sviluppo e sostegno di progetti innovativi sul food, e Ancap, un’azienda specializzata in oggetti di porcellana per la tavola, per progettare, insieme agli studenti, nuove esperienze di food & wine all’interno di un hotel spaziale orbitante intorno alla Terra.
La sfida è stata quella di immaginare nuovi oggetti per mangiare e bere in un ambiente che non fa parte della quotidianità perchè privo di gravità, in cui vengono alterati i movimenti e le percezioni sensoriali, trasformando questi limiti della microgravità in un vantaggio e in nuove modalità di fruizione, in cui i turisti spaziali possono vivere esperienze originali e sorprendenti.
Davanti ai limiti spaziali gli studenti hanno saputo offrire soluzioni inimmaginabili e innovative. Tra i progetti più interessanti si segnalano “Mission eat”, un bicchiere sferico che permette di bere vino e di percepirne gli aromi grazie a gesti e rotazioni in grado di assecondare il comportamento del liquido in assenza di gravità, e “Re-thinking Eating”, calici in grado di interagire direttamente col vino come se fosse all’interno di una sorta di decanter circolare, e “Mirrored” e “Yoi!”, che immaginano calici per il vino riprogettati per un’esperienza senza gravità innescando nuove gestualità”. “Italesse in questa collaborazione è in linea con il proprio stile di progettazione di calici capaci di esaltare gli aspetti sensoriali ed emozionali del vino. Vedere l’impegno e le idee proposte dagli studenti del corso, che difronte ai limiti spaziali hanno saputo offrire soluzioni inimmaginabili, innovative e coinvolgenti, è uno stimolo a proseguire l’impegno che l’azienda si propone ogni giorno progettando calici professionali che sappiano emozionare andando oltre le convenzioni … magari abbattendo un giorno anche quelle spaziali”, sottolinea il marketing manager della cristalleria triestina e sommelier Paolo Lauria.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024