Mentre nelle località turistiche di tutta Italia si brinda all’estate, con le bollicine tra le protagoniste nel calice, è proprio da uno dei cuori della spumantistica italiana che parte la prima vera vendemmia italiana 2021, a livello territoriale. Ovvero quella Franciacorta, icona della spumantistica metodo classico del Belpaese, dove è iniziata “la vendemmia a partire dai vigneti del versante sud del Monte Orfano, dove la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco è sempre anticipata rispetto alle zone più centrali, grazie al particolare microclima che le contraddistingue”.
Vendemmia in leggero ritardo di una settimana rispetto al 2020, e che vedrà le 121 cantine del Consorzio del Franciacorta guidato da Silvano Brescianini portare in cantina un’annata non semplice, soprattutto per una campagna partita in salita “con una piccola gelata ad aprile e si è conclusa con qualche difficoltà con una grandinata a fine luglio” spiega il vicepresidente del Consorzio del Franciacorta Francesco Franzini, che sottolinea come “fortunatamente la qualità delle uve non è stata compromessa da questi eventi e ci aspettiamo una vendemmia, seppur meno ricca dal punto di vista quantitativo rispetto al precedente anno, molto soddisfacente dal punto di vista qualitativo”.
In attesa, come sempre, della prova del calice tra almeno 18 mesi (tempo di affinamento minimo per il Franciacorta “base”, che arrivano a 24 per il satèn ed il rosè, a 30 per i millesimati e a 60 per la riserva), per capire come saranno davvero le bollicine del Franciacorta 2021, anno della ripartenza.
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