Dopo la consegna delle chiavi della città all’ex Console Generale d’Italia a San Francisco, Lorenzo Ortona, lo scorso luglio a Montalcino, procede l’iter per il gemellaggio tra la città del Brunello, tra i territori più visitati dagli enoappassionati, e Napa, capitale della Napa Valley, pilastro del vino Usa e culla del fenomeno dell’enoturismo: con il via libera del Dipartimento Affari Regionali arriva infatti l’autorizzazione da parte dello Stato italiano per il gemellaggio, che adesso dovrà soltanto essere firmato dai sindaci di Montalcino e Napa. Che potrebbe arrivare con una cerimonia ufficiale nei prossimi mesi, magari con un incontro “virtuale” che sancirà ufficialmente il gemellaggio. L’iter burocratico, comunque, può dirsi concluso, e questo è già un aspetto importante, accompagnato sempre dalla diplomazia: qualche giorno fa, a Montalcino, è arrivata anche la Console Generale Usa di Firenze, Ragini Gupta, che ha incontrato il sindaco Silvio Franceschelli e il presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci.
Come si legge nella nota di qualche settimana fa firmata dall’associazione Visit Napa Valley, “attraverso questa partnership, Napa e Montalcino cercheranno di favorire le relazioni tra le loro città, i loro governi e le persone, promuovendo la ricerca sulle tradizioni locali e gli scambi tra le scuole, così come attraverso la pianificazione dello sviluppo di attività culturali e lo scambio di buone pratiche. Le relazioni tra le città sorelle sono riconosciute come parte integrante del rafforzamento della leadership della Napa Valley come regione produttrice di vino. Il partenariato - spiega ancora la nota - favorirà la comprensione globale promuovendo scambi tecnici, educativi, economici e culturali su una base continua a lungo termine. Napa e Montalcino lavoreranno per sviluppare relazioni fruttuose tra le rispettive persone e comunità e costruire partenariati che modellano gli aspetti economici e geografici di una regione vinicola di classe mondiale”.
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