Un comune territorio di origine, un comune senso del gusto, un comune sentire che permette di vivere un’esperienza che parte dalla tavola ma va ben oltre. L’abbinamento fra le bollicine dell’Alta Langa e il Tartufo Bianco di Alba si è fatto strada e si è affermato tra le ricette degli chef e nei desideri di chi ama il buon vivere. Un binomio rafforzato adesso da un nuovo progetto di piantumazione di alberi in simbiosi con il tartufo nei terreni dei viticoltori del Consorzio Alta Langa. Alberi che potranno essere curati direttamente dagli agricoltori, o da cercatori di tartufo tramite accordi con le associazioni, in modo da favorire buone pratiche di sviluppo e mantenimento delle tartufaie sul territorio delle colline dell'Alta Langa. L’accordo, tra Consorzio e Centro Nazionale Studi Tartufo, è stato svelato a “Tuber Primae Noctis”, la notte che segna il via ufficiale alla cerca del Tartufo Bianco in Piemonte, dopo il periodo di fermo biologico imposto dal 1 al 20 settembre, ogni anno, per evitare un eccessivo sfruttamento dell’ambiente durante un momento fondamentale per la maturazione dei corpi fruttiferi.
“Auspichiamo che anche altri enti e associazioni si muovano in questa direzione - ha detto Paolo Rossino, responsabile operativo del Consorzio Alta Langa - come e più che piantare una vite, piantare un albero significa avere capacità di immaginare il futuro. E se piantare un albero permette di dare corpo al sogno di un mondo più bello, piantare alberi simbionti del tartufo ci impegna nella direzione di un mondo più buono”. E il Consorzio Alta Langa sarà, per il sesto anno consecutivo, la bollicina ufficiale della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba n. 91, in programma dal 9 ottobre al 5 dicembre (per nove weekend consecutivi). “La nostra collaborazione con l’Ente Fiera si consolida anno dopo anno - spiega il presidente del Consorzio Alta Langa, Giulio Bava - e anche in questo 2021 siamo felici che sia stato proprio un brindisi di Alta Langa a salutare il “Capodanno” del Tartufo: un momento simbolico e importante per diffondere una cultura più profonda sul tartufo e per fare il punto sul vero protagonista della Fiera Internazionale: questo frutto prezioso e insostituibile delle nostre terre”.
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