Salvaguardare le diete tradizionali, una su tutte quella Mediterranea, assicurando al tempo stesso un contributo sostanziale al miglioramento dei sistemi alimentari verso un modello sempre più sostenibile. Ecco la sfida e l’obiettivo, condivisi da Confagricoltura e Federalimentare, nel giorno in cui il Food System Summit dell’Onu, il vertice sui sistemi alimentari, si apre a New York. I traguardi da raggiungere sono garantire cibo sicuro e in quantità adeguata a una popolazione in crescita a livello globale, ridurre la fame nel mondo, promuovere modelli di consumo più sostenibili per l’ambiente e per la protezione delle risorse naturali.
“A fronte di tali obiettivi, tuttavia - spiegano i due presidenti, Massimiliano Giansanti (Confagricoltura) e Ivano Vacondio (Federalimentare) - vanno comunque salvaguardate le diete tradizionali che valorizzano gli alimenti derivanti da materie prime di coltivazione e di allevamento e ottenuti da processi con tecniche in linea con la tradizione e cultura del territorio. La sostenibilità dei sistemi alimentari - continuano i presidenti - presuppone anche una corretta informazione dei consumatori basata su rigorose valutazioni scientifiche, in considerazione del legame che esiste tra alimentazione e salute”.
Non è casuale che la Dichiarazione Politica dell’High Level Meeting delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili del 2018 abbia chiesto agli Stati di responsabilizzare i consumatori attraverso l’informazione (“Empower the individual to make informed choices”) per favorire diete sane, bilanciate e sostenibili. Il Food Systems Summit dovrebbe seguire la traccia delineata dai capi di Stato e di Governo delle Nazioni Unite e dare dunque priorità all’educazione pubblica per promuovere l’adozione di diete sane, varie e bilanciate, e stili di vita attivi.
“È chiaro che la salute richiede regimi alimentari equilibrati e uno stile di vita salutare e che, proprio per questa ragione, l’agricoltura e l’industria sono da tempo impegnate a ridurre l’impatto dei processi produttivi sulle risorse naturali e tagliare i consumi di acqua, energia elettrica e plastica - riprendono i presidenti Giansanti e Vacondio - senza per questo fare la guerra alla Dieta Mediterranea e al suo successo, testimoniato dalle crescenti esportazioni in tutto il mondo del made in Italy agroalimentare, che ripagano l’impegno delle nostre imprese. Lo stesso concetto - aggiungono - vale per il Nutriscore, che intende indirizzare i consumi, senza fornire una corretta informazione. Continueremo in ambito europeo la nostra azione contro questo sistema di etichettatura. Siamo certi che anche in occasione del Vertice di New York - concludono i due presidenti - l’Italia si porrà a difesa del sistema alimentare italiano e della Dieta Mediterranea e, in generale, di tutte le diete tradizionali”.
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