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IL VINO DEL FUTURO

Varietà resistenti, alla Fondazione Mach la “Rassegna con valutazione dei vini da uve Piwi” n. 1

Appuntamento il 18 novembre, a San Michele all’Adige, per “valorizzare e promuovere la conoscenza delle varietà Piwi”
FONDAZIONE EDMUND MACH, PIWI, vino, Italia
Alla Fondazione Mach la prima “Rassegna con valutazione dei vini da uve Piwi”

Tra la necessità di gestire il cambiamento climatico in vigna, ma anche di usare meno chimica e anche di risparmiare nella lotta alle malattie della vite, i vini che nascono dalle uve “Piwi” (ovvero PilzWIderstandsfähig), ovvero le varietà resistenti, pur essendo ancora una nicchia sono sempre meno rari da incontrare non solo sugli scaffali, ma anche nelle fiere e nei concorsi. Un nuovo filone della viticoltura e dell’enologia che prende forza, e che ora avrà anche un nuovo evento ad hoc, decisamente autorevole. Ovvero la prima “Rassegna con valutazione dei vini da uve Piwi”, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach, uno dei più importanti centri di ricerca applicata alla vite e al vino d’Italia e non solo, di scena nella location storica di San Michele all’Adige, il 18 novembre. Il cui obiettivo è “valorizzare e promuovere la conoscenza delle varietà Piwi attraverso un confronto tra vini prodotti con almeno il 95% di uve provenienti dalle varietà suddette”. E, così, ad essere valutati nel calice, saranno i vini che nascono da varietà come Johanniter, Muscaris, Solaris, Saouvigner Gris, Valnosia ed Helios, per fare qualche esempio di quelle a bacca bianca, o ancora da Cabernet Carbon, Cabertin, Merlot Khorus, Pinot Kors, Sevar, Volturnis e Ranchella, per nominarne alcune a bacca rossa, tra quelle iscritte al Registro Nazionale delle Varietà di uve da vino e vinificabili. Nomi di cui, nel prossimo futuro, con ogni probabilità, si parlerà sempre di più.

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