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DAL CUORE DELLE AMATE LANGHE

“suiveur”, il vino dell’amicizia “dedicato a Gianni Mura, a bicchieri, partite, nottate”

Nebbiolo in purezza, annata 2020, è prodotto da Bricco Giubellini, l’azienda degli amici e vigneron per passione Maria Bianucci e Gigi Garanzini
BRICCO GIUBELLINI, GIANNI MURA, LANGHE, LANGHE NEBBIOLO DOC, Italia
“suiveur”, il Langhe Nebbiolo Doc di Bricco Giubellini dedicato a Gianni Mura

“Qualche anno fa abbiamo acquistato un terreno confinante con il nostro vigneto. E dopo i vari lavori per raccordarlo, vi abbiamo piantato una nuova vigna. Nel 2020 la prima vendemmia: nonostante un’annata abbastanza complessa, i Nebbioli erano bellissimi. Così abbiamo deciso di produrre un nuovo vino, un Nebbiolo per l’appunto. E quando arrivò il momento di battezzarlo, fu un attimo decidere di dedicarlo a Gianni Mura, amico carissimo scomparso improvvisamente lo scorso anno, proprio nel 2020”. È nato così, nel racconto degli stessi produttori Maria Bianucci e Gigi Garanzini, “suiveur”, il Langhe Nebbiolo Doc dedicato all’indimenticabile giornalista e scrittore, “re dei “suiveur”, Gianni Mura, dagli amici e colleghi giornalisti, vigneron per passione nelle Langhe con Bricco Giubellini. Un Nebbiolo in purezza annata 2020, prodotto, per la prima volta, in 1.040 bottiglie, uscite il 9 ottobre (“e ogni prossima annata continuerà a uscire il 9 ottobre, giorno della nascita di Gianni”).
“Eravamo amici, era stato nostro testimone di nozze, ma gli eravamo anche grati: con sua moglie Paola aveva scritto la prima recensione dei nostri vini nel 2006 - spiegano i produttori - ci aveva accompagnati in un mondo allora non proprio sconosciuto per noi, ma quasi. Un po’ lo continuava a stupire la nostra scelta di abbandonare Milano per un bricco di campagna, ma un po’ gli faceva piacere avere un avamposto nelle Langhe, territorio in continuo movimento”. Un “avamposto”, Bricco Giubellini, nato dalla passione per il vino e il sogno di un altrove possibile, all’inizio degli anni Duemila a Monforte d’Alba, sulla collina più alta del Paese, circondato dai vigneti di uno dei territori del cuore di Gianni Mura.
E “suiveur” è davvero un “vino dell’amicizia” (un termine che, eccezionalmente in questo caso, sarebbe forse andato bene a Mura, immune a leziosaggini e vezzi giornalistici, ma “scorbuticamente” sincero come nessuno), e come gli altri vini - un Barolo, ovviamente, ed un assemblaggio di Nebbiolo, Barbera e Merlot chiamato “Eresia”, dedicato nell’annata 2003 alla memoria di Gino Veronelli, “eretico per eccellenza, che fece in tempo ad assaggiarla dalla botte e a battezzarla con accenti affettuosi e lusinghieri”, per una produzione di 5.000 bottiglie in poco più di un ettaro - viene vinificato dall’azienda Conterno Fantino (Bricco Giubellini, trova nella sua guida tecnica due nomi di spicco del panorama delle Langhe enoiche: l’agronomo Claudio Conterno e l’enologo Fabio Fantino, ndr), accomunata a Bricco Giubellini e allo stesso Gianni Mura, anche da un’altra passione, quella per i “Barolo Boys”, la squadra di calcio di Monforte. L’etichetta è stata disegnata da Antonella Frate di ArteVino Studio ed è stampata su carta di cotone, con una bici e le parole “Dedicato a Gianni Mura, a bicchieri, partite, nottate, alla sua douce France, illuminata dal Tour” scritte come se lo avesse fatto la sua Olivetti Lettera 32.
Mura che, “corrispondente” delle nostre passioni più autentiche, dietro alla sua amata macchina da scrivere, ci ha insegnato e continua ad insegnarci “a seguirle” prima di tutto per il piacere di farlo, come lo sport, il ciclismo e il Tour, il calcio e le gesta dei campioni più amati, e, ovviamente, la buona tavola, che non può dirsi tale senza un grande vino.

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