Segnale di ripartenza del business e della promozione del vino italiano doveva essere, e tale è stato, la “Vinitaly Special Edition” 2021 by Veronafiere: più piccola, ovviamente nei numeri (400 le cantine espositrici, da tutta Italia), ma andata oltre le aspettative, con la presenza di 12.000 operatori professionali, più di 2.500 buyer (il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate, per un appuntamento giudicato con favore da tante aziende e Consorzi, e che diventa ideale trampolino di lancio alla prossima edizione di Vinitaly 2022, la n. 54, in programma dal 10 al 13 aprile 2022.
“Si tratta di un risultato al di sopra delle nostre aspettative - dichiara il presidente Veronafiere, Maurizio Danese - aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera e operatori hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevato tasso di contatti e di vendite, oltre a un indice di soddisfazione unanime. Il terzo evento in presenza targato Vinitaly - conclude Danese - si inserisce in uno scenario di grande accelerazione dell’export made in Italy e del vino tricolore su tutti i principali mercati target, compreso quello nazionale grazie alle collaborazioni attivate con Fipe e Vinarius. Viviamo una congiuntura di forte ripresa che trova in Veronafiere un driver fondamentale per l’internazionalizzazione delle Pmi e del vino italiano, impegnato ad accrescere il valore delle vendite”.
Per la mappa dei Paesi che hanno partecipato a “Vinitaly Special Edition” 2021, Europa (con i Paesi del Nord, Germania e Franca in testa), Russia, Stati Uniti e Canada guidano la domanda di vino italiano in fiera, seguiti da Est Europa (Romania, Ucraina, Polonia, Bielorussia, Bulgaria e Repubblica Ceca), Regno Unito e Cina, che, spiega Veronafiere - ha fatto il suo ritorno proprio a Verona. “Una geografia - commenta Giovanni Mantovani, dg Veronafiere - perfettamente allineata con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali che, nei primi 7 mesi 2021, hanno rilevato complessivamente un rimbalzo del 15% sullo stesso periodo del 2020. Abbiamo mantenuto l’impegno dichiarato, ossia di una special edition altamente qualificata, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia con operatori esteri provenienti proprio dalle aree in cui il vino italiano sta crescendo in maniera significativa”.
L’aspetto più soddisfacente di questa “Vinitaly Special Edition” 2021, in attesa di quella del 2022 che potremmo definire un ritorno alla “full edition”, spiega ancora Mantovani, a WineNews, è proprio “il bel sentiment delle aziende suffragate dal fatto che le presenze dai mercati sono significative, e direi che il 22% provenienti dall’estero, in questo momento, e soprattutto da mercati in cui il vino italiano stra crescendo, ci dice che l’obiettivo è superato e che guardiamo con grande spinta al Vinitaly 2022 quando torneremo alla piena operatività. L’indicazione è di una manifestazione sempre più rivolta ai mercati e al business, senza dimenticare, però, che per le aziende è importante comunicare anche con il consumatore. Ma non ci si ferma: a dicembre, dal 2 al 4, a Shenzen, in Cina, sarà di scena “Wine2Asia”, che sarà l’evento del vino più importante dell’area Asiatica, e poi partiranno gli appuntamenti di avvicinamento a Vinitaly 2022, con due grandi presentazioni, due focus su due mercati fondamentali per il vino italiano, come quello della Germania e quello del Nord America, quindi Usa e Canada”.
Tra le aree di interesse di operatori e buyer, a “Vinitaly Special Edition”, a conferma di un trend di crescente attenzione sul tema “sostenibilità”, quelle dedicata al biologico e agli organic wine, che hanno registrato un’impennata dell’affluenza. Nella tre giorni le 42 aziende in expo di questo segmento hanno visto riempirsi le agende di appuntamenti business to business soprattutto con i rappresentanti del Nord Europa e della Germania. Mentre sul fronte delle nuove tendenze, il calendario di masterclass della mixology ha registrato il tutto esaurito; riscontro positivo anche per Sol & Agrifood ed Enolitech, anch’essi in versione straordinaria.
Positivo il commento delle organizzazioni imprenditoriali e dei Consorzi più importanti su Verona. Per il segretario generale Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, “se l’obiettivo era riattivare il business e al contempo fare le prove generali del Vinitaly del futuro a partire dalla prossima primavera, direi che la missione è compiuta. Questa edizione - ha aggiunto il segretario dell’organizzazione che rappresenta l’85% dell’export italiano di vino - ha forse sorpreso positivamente diversi nostri soci presenti perché, nonostante alcuni Paesi buyer fossero poco rappresentati a causa delle restrizioni, si è rivelata molto interessante e con operatori della domanda italiana ed estera molto ben profilata. Il futuro del Vinitaly è sempre più professionalizzante: un hub fisico e digitale al servizio delle imprese e connesso con la domanda mondiale di vino”. “Vinitaly Special Edition è andata bene e non possiamo che esprimere soddisfazione per come si è svolta - commenta il direttore Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Michele Fontana - abbiamo respirato non solo la giusta atmosfera, ma anche il giusto numero di operatori presenti, tutti molto interessati: una buona occasione per le nostre aziende che hanno potuto fare incontri profilati e soddisfacenti. L’opinione condivisa delle aziende di Montalcino alla Special edition di Vinitaly è che questo sia un format molto interessante, molto ben orientato al business e agli incontri business to business tra offerta e domanda qualificata, sia italiana che estera”. “La Vinitaly Special Edition 2021 è stata più che soddisfacente, con numerosi buyer interessati alle proposte delle nostre aziende marchigiane - ha aggiunto il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt), Alberto Mazzoni - ci è piaciuto il format ancor più orientato al business e alla sostanza, con appuntamenti business molto proficui. Non solo un’occasione per ritrovarsi, quindi, ma - come esige la ripartenza - anche un motivo per rimettere il mercato al centro del nostro lavoro”. “Fin dall’inizio abbiamo sostenuto il progetto di Vinitaly Special Edition voluto da Veronafiere per favorire la ripartenza del settore. Per questo, il Consorzio dei Vini della Valpolicella - ha commentato il presidente Christian Marchesini - ha convogliato in fiera anche la degustazione storica sul racconto del Recioto attraverso i vini di Bepi Quintarelli, tra le più apprezzate e partecipate a Vinitaly. Non solo. Il Consorzio ha voluto esserci con una presenza massiccia che ci ha visti coinvolti in più aree oltre a quella dello spazio istituzionale. Oggi, a chiusura della manifestazione, possiamo affermare che il nostro obiettivo è stato centrato, riscontrando positivamente sia il format smart che le presenze professionali, con il picco registrato nella giornata di lunedì 18 ottobre. Tutte le masterclass dedicate ai vini della Valpolicella sono state sold out, a conferma della qualità degli operatori presenti a Verona dopo un anno di grande successo per tutta la denominazione, ora guardiamo con fiducia al ritorno di “Anteprima Amarone”, in programma il 5 e 6 febbraio 2022, al Palazzo della Gran Guardia della città scaligera”.
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