Gli Usa, per il vino italiano, sono un mercato vitale. Paese in cui l’Italia si gioca, punto a punto, il primato per quota di mercato con la Francia, tra i vini stranieri, e in cui, come in ogni paese del mondo, ma partendo da valori già elevati, l’e-commerce enoico è esploso in pandemia. E continuerà a crescere, soprattutto grazie alle generazioni più giovani. Un Paese, gli Stati Uniti, dove il fatturato enoico complessivo, al 40%, già viene realizzato sulle piattaforme digitali. Di cui la più importante è Wine.com, il più grande portale di e-commerce di vino in Usa, capace come “pure player” rivolto solo ai consumatori finali di sviluppare un giro d’affari di 300 milioni di dollari all’anno, lavorando in 50 Stati. Che diventerà piattaforma privilegiata per i produttori del Belpaese, grazie alla partnership siglata tra Ita - Italian Trade Agency e Wine.com, presentata oggi, che darà maggiore visibilità digitale alle cantine italiane già in portfolio (oltre 500 per 1.200 referenze), e nel 2022 consentirà ad altri 50 brand italiani (di cui 35 vinicoli e 15 di spirits) di accedere alla piattaforma.
“Siamo convinti che il vino oggi abbia davanti tre sfide principali - ha detto Antonio Laspina, direttore Ice di New York e coordinatore delle Rete Usa Ice - la digitalizzazione, il marketing e la distribuzione. E questo progetto nasce per dare una risposta a queste tre sfide. Daremo la possibilità alle cantine italiane di usufruire del successo di Wine.com sul mercato, ma anche di migliorare le loro conoscenze sull’ e-commerce, che, in Usa, è già un canale importante del vino. Gli Usa, nel 2020, hanno importato vino per 2 miliardi di dollari, e nel 2021 tutte le categorie crescono. Alla fine di settembre 2021 registriamo una crescita del 20% a 1,7 miliardi di dollari, nel complesso, di cui i bianchi valgono 560 milioni (+12%), i rossi 515 milioni (+12,7%), le bollicine 438,7 milioni (+39,5%) ed i rosati 35,5 milioni di euro (+56,4%), con queste due categorie che hanno tassi di crescita straordinari che diventeranno trend sempre più importanti”.
Per migliorare ancora, continua Laspina, “oltre alla collaborazione con Wine.com, che è una delle cose più importanti soprattutto per raggiungere i giovani consumatori ad elevata capacità di spesa, Ita - Italian Trade Agency supporterà anche le cantine nel partecipare ad eventi e degustazioni con Slow Wine, Gambero Rosso ed Iem - International Exhibition Management, aiuteremo la presenza su web e social, e metteremo in campo un programma di eventi in 12 città per raggiungere 800 buyer ed educator soprattutto in stati come Arizona e non solo, che ancora non abbiamo approfondito molto”.
L’accordo, ha spiegato Giosafat Riganò, team e-commerce e promozione del made in Italy di Ita - Italian Trade Agency, durerà fino al 2022, tempo nel quale supporteremo le imprese nella promozione digitale con la creazione di contenuti ad hoc e pagine specifiche su Wine.com, promozioni su Facebook, Instagram e Twitter, banner su siti e newsletter, comunicazione diretta via mail, ma anche codici per sconti del 10% sui vini italiani e gli spirtis, e 4 virtual on line tasting per i consumatori americani. Oltre a seminari tenuti insieme a Wine.com. Le cantine che potranno entrare nel programma saranno selezionate dalla lista dei potenziali esportatori dell’Ice, ed esperienze già avute su piattaforme digitali ed e-commerce saranno valutate positivamente. E ci saranno seminari di avvicinamento, oltre a questo, il 17 novembre, sui vini rosati, il 23 novembre sul mercato Usa, e poi a marzo 2022 ulteriori approfondimenti che poi saranno selezionate”.
Un progetto importante, soprattutto per le prospettive di crescita dell’e-commerce in Usa e della piattafoma Wine.com, come spiegato dal fondatore e vice presidente Mike Osborne. “Dai nostri dati, vediamo che sul nostro portale vengono comprati soprattutto vini premium, con un prezzo medio di 28 dollari a bottiglia per i vini fermi rispetto agli 11,6 di media del retail secondo i dati Nielsen, e di 37 dollari contro 13 per le bollicine. Il nostro business cresce sui vini stranieri, siamo al 55% del giro d’affari nel 2021, contro il 45% dei vini americani, in controtendenza con il resto del mercato. Ed a disegnare questi trend sono soprattutto i giovani, visto che Millenials e Gen Z sono il 35% dei nostri consumatori, il 30% è fatto dalla Gen X, e “solo” il 30% è rappresentato dai Boomers. Inoltre, i dati ci dicono come, sulla nostra piattaforma, Millennials e Gen Z comprino bottiglie ad un prezzo medio di 31 dollari, la Gen X a 30, ed i Boomers a 28 dollari. Questo dimostra come sull’on-line anche i giovani cerchino vini di maggior qualità, e questo è uno dei motivi per cui vediamo grandi opportunità per il futuro”. Un futuro di cui il vino italiano sarà protagonista.
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