Con il 98% dei lotti aggiudicati, un incasso totale di 1,9 milioni di euro, pari al 280% delle stime di partenza, la vendita di Pandolfini, di scena l’11 e 12 novembre diventa la più importante, per il settore vino, nella storia della casa d’aste. Tra i lotti più performanti - la maggior parte dei quali assegnati a collezionisti ed investitori di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina passando per Francia, Regno Unito, Svizzera, Olanda, Germania - la 12 litri di Barolo Falletto Riserva Serralunga d’Alba Bruno Giacosa 1996, dalla collezione del grande critico enologico Daniel Thomases, aggiudicata a 11.025 euro (dai 2.000 della base d’asta). Ancora meglio ha fatto la bottiglia numero uno mai prodotta dell’ormai mitico Quarto di Brenta (12,140 litri) di Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno 1955, che ha chiuso a 23.275 euro.
Molto bene anche i grandi di Bolgheri, con 12 bottiglie di annate diverse di Ornellaia battute a 4.165 euro, e 12 bottiglie di Sassicaia Tenuta San Guido 1998, aggiudicate a 4.900 euro, stessa cifra toccata da una doppia magnum di Masseto 2017. Tra i grandi formati, da segnalare anche una Nabuchodonosor (15 litri) de I Sodi di San Nicolò Castellare di Castellina 2017 (5.880 euro). Sempre dalla Toscana, spiccano le 6 bottiglie di Brunello di Montalcino Case Basse Riserva Gianfranco Soldera 2003, assegnate a 4.655 euro.
Tantissimi, come sempre, i lotti dedicati alle etichette migliori di Borgogna e di Bordeaux, con, al top, una bottiglia di Romanée-Conti Domaine de la Romanée-Conti 2017 (24.500 euro) e una bottiglia di Romanée-Conti Domaine de la Romanée-Conti 2016 (28.175 euro). Aggiudicazioni importanti anche per Criots-Bâtard-Montrachet Leroy Domaine D’Auvenay 2004 (14.700 euro), Musigny Domaine G. Roumier 2014 (15.31.3 euro), Echèzeaux Henri Jayer 1995 (17.150 euro), una magnum di Krug Clos du Mesnil 1996 (11.025 euro), 6 bottiglie di Château Lafitte Rothschild 2001 (11.025 euro) e una bottiglia della leggendaria annata 1945 di Château Mouton Rothschild (10.413 euro).
“Un’asta degna del catalogo presentato. Il duro lavoro dei mesi passati ha portato i suoi frutti e ha dimostrato che il mercato enologico non ha risentito della congiuntura economica globale e, anzi, si è rafforzato, portando le cifre delle aggiudicazioni a valori mai visti prima”, commenta Francesco Tanzi, responsabile del Dipartimento Vino di Pandolfini.
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