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EDIZIONE N. 20

“Napoli-Torino: Capitali si nasce”: dedicato a Torino, prima Capitale, il “Calendario Di Meo 2022”

Con gli scatti di Massimo Listri ed i contribuiti di nomi come Alessandro Barbero, Maurizio De Giovanni, Mario Martone e Maria Gabriella di Savoia

La prima Capitale del Regno d’Italia, oggi “città-salotto” per eccellenza del Belpaese, raccontata attraverso gli scatti d’autore di Massimo Listri, indiscusso maestro della fotografia d’architettura, e con il contributo critico di illustri studiosi e di personaggi del mondo della cultura, da Alessandro Barbero a Giovanni De Luna, da Angela Tecce a Maurizio De Giovanni, da Evelina Christillin a Mario Martone, da Fernando Mazzocca a Vittorio Del Tufo, da Mario Epifani ad Arabella Cifani, da Pietro Passerin d’Entreves a Sergio Pace, da Maria Gabriella di Savoia ad Andreina Galleani d’Agliano. È dedicato a Torino il “Calendario Di Meo 2022, Napoli-Torino: Capitali si nasce”, promosso e realizzato dall’Associazione Culturale “Di Meo vini ad arte” presieduta da Generoso Di Meo, alla guida con il fratello Roberto Di Meo della cantina di famiglia nel cuore dell’Irpinia, e di scena, nei giorni scorsi, con una cena di gala con i vini Di Meo, nella cornice d’eccezione della Reggia di Venaria Reale di Torino, con oltre cinquecento ospiti internazionali per celebrare l’edizione n. 20.
La storia del “Calendario Di Meo” inizia per caso nel 2002 con la mostra “Fotografi in Cantina” realizzata dai fratelli Di Meo nella loro azienda vinicola a Salza Irpina, una collettiva di fotografi chiamati a interpretare ad arte il mondo del vino, i cui scatti diventano la prima edizione del lunario nel 2003, primo di una lunga serie nella quale arte e vino è il binomio che guida il progetto che, ogni anno, come un “Grand Tour”, racconta per immagini una grande capitale del mondo. E dopo Berlino, Parigi, Firenze, New York, Lisbona, Istanbul e tante altre, quest’anno è la volta di Torino, della quale, mese dopo mese, sfilano luoghi emblematici come la Palazzina da Caccia di Stupinigi, il Castello del Valentino, la Sala del Senato di Palazzo Madama, il Castello di Rivoli, la Cappella della Sacra Sindone, e i Bagni di Carlo Alberto al Castello di Racconigi (riaperti proprio quest’anno al grande pubblico). Ogni calendario è il risultato di un anno di studio, di ricerche, di incontri e di incredibili scoperte e ri-scoperte come il dipinto di Massimo d’Azeglio “Lo studio del pittore a Napoli”, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, che fa da frontespizio al Calendario stigmatizzando con immediatezza e poesia quel gioco di corrispondenze tra Napoli e Torino.
“Ho scelto Torino perché mai come in questo periodo mi appare necessario tornare a riflettere sui principi fondanti e sulla storia del nostro Paese, per ritrovare le ragioni in parte appannate di unità e per riuscire a reagire alle angosce del presente - spiega Generoso Di Meo - il senso generale di questa iniziativa e il suo significato più profondo risiedono nella ricerca di assonanze possenti o sottili tra le città, di legami talvolta importanti e altre volte inattesi, intessuti tra ambiti culturali differenti, per contribuire a una migliore conoscenza reciproca ed affermare l’importanza del dialogo tra i popoli e tra le diverse culture”.
Un evento, il lancio del Calendario, edito in 5.000 copie, che da sempre si contraddistingue per le mise eccentriche e raffinate degli ospiti, come, tra gli altri, la principessa Maria Gabriella di Savoia e la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, da Evelina Christillin a Gabriele Galateri di Genola, da Cesara Buonamici ad Arturo Artom, da Luisa Beccaria ad Antonella Boralevi, da Angelo Bucarelli a Marilù Gaetani d’Aragona, da Fernando Mazzocca a Daniela Remmert, e Cecilia e Maria Teresa Cordero di Montezemolo.

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