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IL SENSO DELLA VITE

Tutela e valorizzazione delle vecchie vigne: Feudi San Gregorio alla “The Old Vine Conference”

Progetto “Patriarchi” e vigneto “Dal Re” nell’intervento di Antonio Capaldo. L’obiettivo è la sostenibilità economica dei vini da viti monumentali
ANTONIO CAPALDO, FEUDI DI SAN GREGORIO, PATRIARCHI, THE OLD VINES CONFERENCE, VECCHIE VIGNE, VIGNETO MONUMENTALE, Italia
La campagna di Feudi di San Gregorio per le vecchie vigne

I “Patriarchi”, nel mondo del vino, soprattutto in Campania e specialmente in Irpinia, sono le “viti monumentali”, vigneti vecchi, a volte, più di un secolo (secondo la memoria popolare, alcune piante avrebbero addirittura 250 anni), custodi di mille segreti, su cui da oltre ventanni Feudi di San Gregorio, griffe irpina guidata da Antonio Capaldo, ha impegnato risorse importanti destinate alla ricerca scientifica e genetica, con il contributo del professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’Università di Milano, e del professor Luigi Moio, ordinario di viticoltura dell’Università di Napoli, che tanto hanno contribuito al progetto “Patriarchi”. Molto, da allora, si è scoperto, sull’Aglianico e non solo, e tanto altro c’è ancora da scoprire, proprio attraverso i vigneti storici, un patrimonio da tutelare, capaci di custodire e svelare i segreti di varietà che hanno reso grande la viticoltura in tanti territori d’Italia e del mondo. Ma non solo, perché dalle piante pre-fillosseriche si producono ancora oggi vini unici, da difendere e valorizzare sul mercato, come si propone di fare “The Old Vine Conference”, no-profit fondata da Leo Austin e dai Masters of Wine Sarah Abbott e Alun Griffiths, puntando sul valore culturale, ecologico e qualitativo, incoraggiando l’industria del vino - dalla vigna al marketing - a condividere competenze e sinergie per raggiungere la sostenibilità commerciale.

Gli stessi principi di Feudi di San Gregorio, la griffe guidata da Antonio Capaldo che, come Società Benefit, ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione della bellezza del suo territorio, l’Irpinia, a partire proprio dalle sue vigne pre-fillosseriche. Ed è in questo senso che va la partecipazione, alla “The Old Vines Conference” (on line), di scena l’1 e il 2 dicembre, di Antonio Capaldo, che, da oltre quindici anni, collabora con varie Università italiane e internazionali per la ricerca, lo studio genetico e la riproduzione delle vigne storiche (dai 70 ad oltre 200 anni) che ancora popolano l’Irpinia.
Nato in collaborazione con il professore Attilio Scienza e l’Università di Milano, il progetto “Patriarchi” - come detto - ha alla base lo studio del Dna delle piante centenarie prefillossera e a piede franco, e ha permesso di ricostruirne la storia e preservarne gli esemplari in una vigna che è un museo a cielo aperto.
“Avremmo perso un inestimabile tesoro genetico - ricorda Capaldo - che invece è diventato parte del nostro patrimonio”. Le viti più interessanti sono state codificate e riprodotte, e vivono nei nuovi impianti di Aglianico nel vigneto “Dal Re”. Vigneti unici ed emozionanti, possibili solo in territori straordinari che, naturalmente vocati, hanno saputo preservare nel tempo la loro ricchezza e biodiversità.

Partendo da questa esperienza, Antonio Capaldo, nel suo intervento alla “The Old Vines Conference” (condotta da Tim Atkin, Jane Anson e Sarah Abbott) cercherà di delineare e condividere le sfide di mercato per fare in modo che i vini da vigneti storici diventino una categoria riconosciuta e riconoscibile per i consumatori. È fondamentale che questo tipo di vini possano esprimersi e trovare un proprio posizionamento - riconosciuto e distintivo - all’interno della discussione internazionale e delle carte dei vini. E capire come l’industria del vino possa lavorare per fermare la scomparsa dei vigneti storici, adottando misure concrete come quella di creare una nuova categoria di vini da vigneto storico, saranno appunto i grandi temi affrontati da enologi, viticoltori, giornalisti, produttori e commercianti di vino di spicco di tutto il mondo vitivinicolo, dall’Europa al Sud America fino all’Australia.

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