Da “Grandi Langhe” ad “Anteprima Amarone”, passando per la “Settimana delle Anteprime di Toscana”, e guardando oltre, ad eventi come “Sicilia en primeur” o l’“Anteprima del Sagrantino e dei vini di Montefalco”, “Vini ad Arte” in Romagna e a “Campania Stories”, il calendario delle Anteprime “di territorio”, organizzate dai Consorzi di Tutela delle denominazioni del vino italiano, dopo la rivoluzione del 2020 e del 2021 e qualche scelta strategica (come quella del Consorzio del Brunello di Montalcino, che ha anticipato “Benvenuto Brunello” a novembre 2021, ndr), cerca di tornare alla normalità, con alcuni appuntamenti già fissati, ed altri ancora da definire. Ad aprire le danze, dal 31 gennaio al 1 febbraio 2022, sarà “Grandi Langhe 2022”, kermesse firmata dal Consorzio di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, in partnership con quello del Roero, che, per la prima volta, si sposterà dal territorio patrimonio Unesco a Torino, ed aprirà anche agli appassionati, con una sessione ad hoc (lunedì 31 gennaio, dalle ore 18,30 alle ore 21,30). Ben 220 cantine del territorio presenteranno le proprie etichette negli Spazi di Ogr - Officine Grandi Riparazioni, nel capoluogo piemontese, “luogo strategicamente scelto sia per riflettere la crescita dell’evento che per garantire il rispetto delle normative sul distanziamento”. Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio di Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, sono i promotori, giunta all’edizione n. 6 dopo lo stop del 2021, che accoglierà anche 50 buyer selezionati provenienti da Usa, Canada, Uk e Scandinavia. “Siamo felici di portare Grandi Langhe a Torino per la prima volta: la manifestazione è cresciuta molto negli anni e si è posizionata tra gli appuntamenti imperdibili del calendario enologico italiano”, spiega Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Tutela di Barolo e Barbaresco. “Il 2021 - aggiunge Ascheri - è stato, purtroppo, un anno di pausa forzata e i nostri produttori non vedono l’ora di poter tornare ad incontrare i propri clienti di persona. Abbiamo preso tutte le misure necessarie per garantire a espositori e utenti un’esperienza sicura, piacevole e soprattutto di altissimo livello”. Inoltre, con l’apertura ai privati, il Consorzio prosegue la sua strategia promozionale “volta a stabilire sempre di più un filo diretto con i consumatori finali, che per la prima volta dalla nascita della manifestazione potranno degustare le oltre 1.500 etichette presenti, grazie al supporto e all’organizzazione messa in campo da AIS Piemonte, che si occuperà appunto della vendita ai privati. “La decisione di portare Grandi Langhe a Torino, città simbolo del Piemonte e già Capitale d’Italia, dimostra l’importanza assunta dall’evento - aggiunge Francesco Monchiero, presidente del Consorzio di Tutela Roero - e sarà l’occasione per incontrare gli operatori del settore piemontesi e non, che giocano un ruolo chiave nell’identità del nostro vino. Inoltre, grazie alla partecipazione di 50 buyer provenienti dall’estero, si creeranno nuove opportunità di sviluppo in paesi consolidati o emergenti, che nell’ultimo anno e mezzo le nostre aziende non hanno potuto visitare. Le nostre denominazioni sono tra le più famose espressioni dell’enologia italiana, rafforzare il rapporto con l’estero significa promuovere l’immagine dell’intera nazione”. Per partecipare, sarà obbligatoria l’iscrizione in anticipo via web, e, ovviamente, il “green pass”.
Dal Piemonte, poi, si fa rotta in Veneto, ed in particolare a Verona, “capitale” della Valpolicella, dove il 4 e 5 febbraio, nel Palazzo della Gran Guardia, sarà di scena “Anteprima Amarone 2017”, con la presentazione, da parte del Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella, della vendemmia 2017 del più importante rosso della Regione. Previsti anche due convegni di approfondimento sul canale Horeca, ma, spiega il Consorzio, “non saranno presenti fisicamente i produttori con i loro spazi, a causa delle problematiche legate alla pandemia purtroppo ancora in corso”. Il programma dettagliato è ancora i via di definizione ma, anche in questo caso, ovviamente, sarà obbligatorio il “green pass”.
Giusto un attimo di respiro e poi, sarà la volta delle “Anteprime di Toscana”, che saranno di scena dal 12 al 18 febbraio 2022, con le degustazioni delle ultime annate dei vini di Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e di altre denominazioni toscane. I dettagli sono ancora da definire, anche se dovrebbe rimanere valida la formula degli anni passati, con alcuni eventi a Firenze, a partire dalla cerimonia inaugurale della Settimana delle Anteprime dei Vini della Toscana, nella serata di sabato 12 febbraio, nel “Salone dei Cinquecento” in Palazzo Vecchio a Firenze (dove, da rumors WineNews, dovrebbero essere presenti tutti i territori del vino regionale, compresi i Consorzi del Brunello di Montalcino e quello di Bolgheri, che da sempre ha scelto di organizzare un suo evento in un periodo diverso da quello delle Anteprime, quale è “DiVino Bolgheri”, e dove la Regione Toscana, con l’Assessore all’Agricoltura, Stefania Saccardi, starebbe lavorando per la presenza di testimonial di altissimo livello mediatico, magari capaci di legare un linguaggio universale come quello della musica, a quello del vino).
Domenica 13 febbraio, invece, sarà la volta dell’Anteprima del Chianti, mentre lunedì 14 e martedì 15 febbraio toccherà alla Chianti Classico Collection, che, nel pomeriggio del secondo giorno, passerà poi il testimone all’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano, che durerà fino al pomeriggio di mercoledì 16 febbraio. Giorno in cui partirà anche l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, di scena anche giovedì 17 febbraio; mentre venerdì 18 febbraio sarà la volta de “l’altra Toscana”, quando i protagonisti saranno i territori più piccoli o meno conosciuti del “Granducato del vino”.
Dalla Toscana, poi, si scende al sud, con “Campania Stories” che tornerà dal 29 marzo al 1 aprile, nel territorio dei Campi Flegrei. Ancora, con location e date ancora da definire (ma probabilmente tra fine aprile ed i primi di maggio), sarà celebrato il ritorno nel periodo canonico di “Sicilia en primeur” di Assovini, con il meglio della produzione di quel grande e variegato “continente” enoico che è la Sicilia. Quel che è certo, sottolinea il presidente Assovini (e della cantina Rapitalà, ndr) Laurent De La Gatinais è che “Sicilia en primeur si farà, e sarà in presenza”. Così come sarà in presenza “Vini ad Arte 2022”, l’evento firmato da Consorzio Vini Romagna, di scena il 22-24 maggio, in varie location del territorio, con la chiusura al Museo Ceramiche di Faenza, con la degustazione delle nuove annate delle diverse Doc della Romagna, dal Sangiovese al Trebbiano, dal Pagadebit all’Albana Docg, per citarne alcune. E tornerà di scena anche “Anteprima Sagrantino”, a Montefalco, con ogni probabilità alla fine maggio, con l’ultima annata del grande rosso dell’Umbria sotto i riflettori nella kermesse firmata dal Consorzio Vini Montefalco. Con i territori che fremono per tornare a celebrare i loro “riti laici”, tra incontri, comunicazione e mercato intorno al vino.
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