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La Repubblica

Brindisi col botto, non è festa senza bolle … L’Italia eccelle fra Prosecco, Trento Doc e Alta Langa, la Francia rilancia. Il consiglio dell’esperto : “Cercate etichette di piccole aziende”… La tavola apparecchiata con cura, il menu ormai pronto e le persone care riunite intorno a voi. Manca solo il vino: a casa o al ristorante, la selezione delle bottiglie giuste per festeggiare il Natale e brindare al 2022 può fare la differenza. Ecco qualche consiglio per una scelta azzeccata, giocando tra classicità e innovazione, senza scordare il portafogli. Prima di tutto, sfoderate i pezzi da novanta. Fate finalmente scendere dallo scaffale più alto (e impolverato) quelle bottiglie che finiscono per invecchiare troppo in attesa dell’occasione giusta, che non arriva mai. Anche perché non è più di moda mostrare troppo i muscoli. Il consumatore di oggi cerca più piacevolezza e meno sovrastruttura: vini puliti, equilibrati, eleganti e gastronomici. Anche quando si parla di bollicine. Se state pensando a uno spumante italiano, infatti, sappiate che sarete in buona compagnia: durante le festività, nel nostro Paese verranno stappate quasi 80 milioni di bottiglie prodotte in Italia, mentre all’estero saranno circa 200 milioni. I consumatori premiano sempre di più la versatilità di gamma delle bollicine Made in Italy, protagoniste indiscusse delle festività natalizie. Ma andiamo sul pratico. “Quest’anno per Natale e Capodanno il mio consiglio è quello di ricercare e dare spazio alle piccole aziende locali - suggerisce Giampiero Cordero del ristorante Il Centro di Priocca, in provincia di Cuneo, 33 anni e miglior sommelier d’Italia per la Guida de L’Espresso -. Molte volte ci si ferma ai brand più conosciuti, ma la ricerca e le scoperte di piccole realtà del proprio territorio possono dare grandi sorprese e soddisfazioni, non solo dal punto di vista qualitativo e organolettico, ma proprio nella scoperta stessa di luoghi e personaggi”. Ecco allora l’Alta Langa Marcalberto, un metodo classico nato dall’idea di Alberto Cane, giovane enologo e produttore sulle Langhe di Santo Stefano Belbo che sta riscuotendo sempre più consensi. “Oppure, per restare sulle stesse colline, l’Erpacrife Rosato 120 mesi a base Nebbiolo - aggiunge Cordero -. Un metodo classico nato dall’amicizia e dal progetto di quattro ex compagni di scuola sui banchi dell’Enologica di Alba: Erik Dogliotti, Paolo Stella, Cristian Calatroni e Federico Scarzello”. Dalla Toscana Fabio Tassi, titolare dell’Enoteca la Fortezza e del ristorante Drogheria Franci di Montalcino, propone di indirizzare la scelta verso il Veneto e la Lombardia. “Suggerisco di provare un Valdobbiadene Prosecco superiore docg Extra Brut 2020 di Silvano Follador, un vino fresco, delicato e vivace prodotto con metodo Martinotti e in pochissime quantità - dice -. Oppure, il Prosecco di Valdobbiadene Col Fondo Ca' dei Zago 2020, agrumato, altrettanto dinamico e con spuma ricca e persistente quasi come una birra”. In Franciacorta, Tassi propone il Sogno 2014 Blanc de Blancs Pas Operé di Ca del vent: “Un vino 100% Chardonnay altamente artigianale, prodotto da una realtà estranea a mode e luoghi comuni”. Se restiamo al Nord, non si può non citare Ferrari Trento, la cantina del gruppo Lunelli che si aggiudicata il titolo di “Sparkling Wine Producer ofthe Year” al concorso The Champagne & Sparkling Wine World Championships ideato e presieduto dall’inglese Tom Stevenson. Ferrari ha visto premiate con la medaglia d’oro non solo le grandi Riserve, ma anche i suoi Trentodoc non millesimati, come il Ferrari Brut, l’etichetta più iconica della Casa Trentina e un ottimo consiglio per chi è alla ricerca di equilibrio tra qualità e prezzo. Sul versante delle bollicine dolci, l’Asti e il Moscato d’Asti docg restano in prima fila per il classico abbinamento con il panettone. Se volete andare sul sicuro, optate per un De Miranda della cantina Contratto di Canelli: aromatico, pulito, fresco, è il Moscato nella sua essenza. Se invece siete in vena di sperimentazioni, provate il Regina di Felicità di Cascina Baricchi, un ice wine metodo classico prodotto da uve moscato raccolte di notte tra dicembre e gennaio, quando la temperatura scende a -5° e gli acini sono totalmente ghiacciati. Un modo senza dubbio originale per brindare a un 2022 che tutti speriamo possa tornare a essere molto normale. Se proprio non resistete al fascino dello Champagne, ecco una proposta, consigliata dallo stesso Tassi, perfetta come aperitivo o per qualsiasi brindisi: il Face Nord Grand Cm della maison Pehu Simonet, nella zona di Verzenay, nota per i grand cm di Pinot Nero. La menzione Face Nord indica l’esposizione dei vigneti: 70% Pinot Noir, 30% Chardonnay per un vino fresco e di grande sapidità.

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