Il Chianti corre sui mercati, così veloce da far suonare il campanello d’allarme per le scorte quasi esaurite. Una situazione che, a inizio dicembre, ha spinto il Consorzio del Chianti, la denominazione rossista più grande d’Italia, a chiedere alla Regione Toscana di anticipare di due mesi l’immissione sul mercato dell’annata 2021, spostandola dal 1 marzo al 1 gennaio 2022. Richiesta accolta, oggi, dalla Giunta della Regione Toscana, che, con una delibera, proposta dall’Assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi, ha anticipato di due mesi lo sbarco sul mercato del Chianti, fissandolo al 1 gennaio 2022. L’anticipo di due mesi potrà essere adottato in modo volontario da parte delle aziende, ed è valido per quelle produzioni che hanno già acquisito le caratteristiche qualitative previste dal disciplinare di produzione con riferimento al vino Chianti, anche con la menzione Superiore e ai vini Chianti con riferimento alle sottozone.
“Per aver accolto la nostra richiesta ringraziamo la Regione Toscana - commenta il direttore del Consorzio del Chianti, Marco Alessandro Bani - . L’anticipo dell’immissione sul mercato è necessario per evitare scarsità di prodotto in vendita alla luce del calo della produzione causata dalla gelata dello scorso aprile e dalla successiva siccità. La domanda di prodotto sta continuando ad aumentare e non potevamo lasciare il mercato e gli scaffali della grande distribuzione senza vino Chianti”.
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