Oltre tre italiani su quattro trascorreranno la Vigilia, Natale e Santo Stefano tra le mura domestiche, con parenti o amici, e spenderanno più di 2,8 miliardi di euro per il carrello alimentare, il 10% in più rispetto al 2020, quando le festività furono condizionate da coprifuoco e restrizioni agli spostamenti. Stavolta l’incognita della variante Omicron, l’aumento dei contagi e la stretta sul tavolo del Governo non incidono più di tanto sulle scelte delle famiglie italiane, spiega Cia - Agricoltori Italiani, che semmai vista l’incertezza economica tra rincari delle materie prime e l’aumento di bollette e inflazione provano a risparmiare qualcosa, ma senza rinunciare alla buona tavola, soprattutto nei giorni di festa. A vincere, anche quest’anno, i menù della tradizione, con piatti locali e ricette regionali nel 75% dei casi: dal ragù al bollito, dall’abbacchio e patate alle verdure in pastella, dai tortellini in brodo al cappone, dal pandoro al panettone fino al torrone.
Quasi 17 milioni di famiglie, osserva Cia, non si perderanno il classico cenone del 24 dicembre a base di pesce. Proprio in questi giorni si registra il consumo più elevato dell’anno di pesce, pur con marcate differenze territoriali: capitone in testa al Sud Italia, mentre al Nord trionfano i molluschi, come moscardini e vongole veraci. Bene anche alici e baccalà, seguiti da sogliole, spigole, sarde, sgombri, triglie e seppie. Anche in queste feste, poi, spumante e prosecco Made in Italy batteranno lo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori e 86 milioni di bottiglie stappate per festeggiare da qui al nuovo anno.
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