Ha preso il via oggi da Budapest, in Ungheria, il Giro d’Italia 2022, che vivrà nel Paese dell’Est Europa le sue prime 3 tappe. Per poi tornare in Italia, in Sicilia, in una lunga carovana che il 29 maggio vedrà la “corsa Rosa”, tra le più amate nel mondo, arrivare a Verona. E, come da sempre accade, la gara sarà un’occasione per raccontare anche la bellezza e l’enogastronomia dei tanti territori attraversati. Come noto, la ormai tradizionale “Wine Stage” 2022, sarà la “Sforzato Wine Stage”, che oltre a mostrare la mondo la corona di vigneti eroici, inerpicati sui terrazzamenti di alta montagna della Valtellina, secondo gli esperti sarà decisiva: un tappone dolomitico, di scena il 24 maggio, di quelli da togliere il fiato, con le cime vicino ai 2000 metri di Goletto Cadino, che nel 1998 fu teatro della cavalcata vittoriosa del “pirata” Marco Pantani a Montecampione, e del Passo del Mortirolo, 200 chilometri, con partenza da Salò e arrivo ad Aprica.
Ma tanti saranno i territori del vino attraversati, a partire proprio dalla prima tappa italiana, quella che il 10 maggio, in Sicilia, porterà i corridori da Avola a Nicolosi, attraverso l’Etna, toccando alcune delle zone vinicole più belle e significative dell’Isola. Altra tappa di interesse “vinicolo”, poi, è sicuramente la n. 10, la Pescara-Jesi, il 17 maggio, con arrivo nella capitale del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Decisamente gastronomica anche la tappa del 18 maggio, tra Sant’Arcangelo di Romagna e Reggio Emilia, terre di Sangiovese di Romagna e Lambrusco, ma anche di Parmigiano Reggiano. Tanto che questa è la prima “Parmigiano Reggiano Food Stage” della storia del Giro d’Italia. E se la tappa n. 13, la Sanremo-Cuneo, passerà vicino ai vigneti di alcuni territori di Liguria e Piemonte, e la n. 15, la Rivarolo Canavese-Cogne, passerà tra le vigne di Chambave, tra i comuni vinicoli più importanti della Valle d’Aosta, come detto, il 24 maggio toccherà alla “Sforzato Wine Stage”, che in Valtellina continua così un filone che ha, negli anni, hanno visto protagonisti Barolo e Barbaresco, nelle Langhe, e ancora il Chianti Classico, Montefalco, terra del Sagrantino, e poi la Franciacorta, passando poi per la Romagna del Sangiovese, e per Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco, ed ancora Montalcino, il territorio del Brunello.
La tappa n. 17, poi, la Ponte di Legno-Lavarone, lambirà i vigneti del Trentito, toccando, per esempio Cembra, mentre la n. 18, tra Borgo Valsugana e Treviso, attraverserà gran parte del territorio del Prosecco Docg, toccando, per esempio, Valdobbiadene e l’iconico Muro di Cà del Poggio, e arrivando, appunto, a Treviso, in terra di Prosecco Doc. La n. 19, poi, che partirà da Marano Lagunare per arrivare al Santuario di Castelmonte, farà vedere la bellezza dei vigneti del Friuli Venezia Giulia, passando, per esempio, per Cividale del Friuli. Impossibile non citare la tappa di arrivo, la crono Verona-Verona, a due passi dalla Valpolicella. Per un Giro d’Italia che, come l’Italia stessa, quasi ovunque, è circondato dalla vigna e bagnato dal vino.
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