La polizze sulle colture vegetali, le strutture aziendali e le produzioni zootecniche registrano un nuovo record in termini di valori assicurati: 8,9 miliardi di euro nel 2021 (+5% sul 2020), con le uve da vino - ossia la coltura più remunerativa e a maggiore predisposizione all’export, che ogni anno deve fare i conti con gelate e grandinate - rappresentano di gran lunga la voce più importante, con 2 miliardi di euro di valori assicurati (+4,7%). A dirlo il “Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura” 2022 by Ismea.
Nel segmento delle colture vegetali, che, con 6,5 miliardi di euro (+4,4%), concentra quasi tre quarti del portafoglio assicurativo, si osserva un ulteriore rafforzamento della partecipazione del Mezzogiorno, a conferma del graduale superamento del divario territoriale che caratterizza il mercato delle polizze agricole contro i rischi atmosferici, storicamente sbilanciato sulle regioni settentrionali. Gli ultimi dati attribuiscono al Nord Italia una quota di mercato ancora preponderante, pari all’80%, ma il Sud dal 7% di cinque anni fa si è portato al 12,2%, contro il 7,8% del Centro.
Al termine della programmazione della Pac 2014-2022 si registrano, tuttavia, ancora degli importanti margini di miglioramento, soprattutto in termini di estensione delle coperture contro i rischi catastrofali, sui quali il sistema sembra, al contrario, mostrare un graduale disimpegno che potrebbe mettere a repentaglio nel medio-lungo termine la resilienza delle aziende agricole a fronte di eventi estremi sempre più intensi. In relazione ai costi assicurativi, i premi, in termini assoluti, hanno raggiunto l’anno scorso un picco di 610,8 milioni di euro, corrispondenti a una tariffa media nazionale che, per il secondo anno consecutivo, si è mantenuta sopra la soglia del 9%, con un aumento del 4,4% nominale rispetto al 2020 e un più 2,5% in termini reali (al netto dell’inflazione).
Il 2021 è stato anche l’anno del consolidamento dei fondi di mutualizzazione, con il riconoscimento da parte del Ministero della Politiche Agricole di cinque fondi fitopatie e climatici e di altrettanti fondi Ist (strumento di stabilizzazione del reddito) nei settori latte, mele e ortofrutta (è in corso l’iter istruttorio per tre nuovi fondi Ist latte, riso e barbabietola da zucchero). Nel Piano strategico pluriennale 2023-2027, l’Italia ha previsto anche l’istituzione (primo caso in Europa) di un Fondo di mutualizzazione nazionale catastrofale contro le perdite da gelo e brina, siccità e alluvione, destinato all’intera platea delle aziende agricole italiane, quale strumento complementare e in sinergia con le compagnie assicurative per il rafforzamento e il riequilibrio settoriale e territoriale nella distribuzione delle polizze agevolate.
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